Stress tra i banchi, scorie di dad. Sos dei dirigenti: «C’è chi ha la fobia di stare a contatto con i compagni. Servo lo psicologo»

Alessandra Rucci
Alessandra Rucci
di Andrea Maccarone
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Giovedì 21 Ottobre 2021, 03:50

ANCONA - Studenti sotto stress. Le scuole riaprono gli sportelli per il sostegno psicologico. La pandemia, il distanziamento, la routine scandita da una costante attenzione alla sicurezza e alle misure anticontagio. Il Covid è diventato una presenza ingombrante nelle vite dei più giovani che inevitabilmente sviluppano fobie e insicurezze.

Così i dirigenti scolastici riattivano prontamente il servizio di supporto psicologico offerto da professionisti a disposizione dei ragazzi. Era già successo al primo rientro sui banchi dopo il lockdown di marzo 2020. E il fatto che molti studenti ne abbiano fatto ricorso ha confermato quanto l’evento eccezionale della pandemia abbia creato dei buchi nella gestione emotiva della criticità. 


Tilt emotivo 
Più che una crisi dell’apprendimento, infatti, è stato notato nei ragazzi una sorta di tilt emotivo. «Alcuni hanno riscontrato una difficoltà a rientrare in una dimensione sociale - afferma Alessandra Rucci, preside del liceo scientifico Galileo Galilei - tanto che sono state evidenziate delle fobie nello stare a stretto contatto con i compagni. Parliamo di casi rari, per carità. Ma si sono verificati». Il distacco forzato e il senso di paura nei confronti di questo virus anomalo, quanto subdolo, ha contribuito a sviluppare una forte fragilità nei soggetti più sensibili. «Nonché una certa difficoltà a ristrutturare i ritmi della presenza - continua Rucci - come se si fossero perse delle abitudini che adesso vanno ricostruite, tra cui l’impegno didattico alla scuola e al suo ritmo di verifiche». «I ragazzi sono felici di essere tornati a scuola in presenza - afferma Francesco Maria Orsolini, dirigente del liceo artistico Mannucci -, però ci siamo resi conto che questi mesi di distacco dalle attività didattiche hanno sollevato in alcuni studenti problematiche psicologiche significative e ce ne stiamo occupando attraverso i nostri sportelli interni di supporto». Dunque una criticità comune un po’ a tutti gli istituti, dove l’intervento psicologico viene utilizzato per aiutare lo studente che ne necessita a comprendere e superare le proprie difficoltà. 
Altra questione, di diverso aspetto seppure molto importante per il prosieguo delle attività scolastiche, è quella riguardante il personale covid. Finalmente, dopo gli Ata arrivano anche i docenti in aggiunta. Ma il numero non soddisfa pienamente le esigenze dei dirigenti scolastici. «Rispetto all’anno scorso parliamo di numeri inferiori - lamenta Francesco Savore, preside dell’Istvas - che ci consentono solamente di attivare le ore di recupero per gli studenti in difficoltà. Ciò non toglie, comunque, l’importanza del personale Ata che ci è stato destinato e che si è dimostrato fondamentale per tutti gli altri ambiti gestionali». 
Adesso non resta che sperare nella proroga dei contratti del personale Covid in scadenza il 31 dicembre. «Dal documento di programmazione finanziaria si evince l’intenzione a prolungare questi contratti fino a giugno 2022 - specifica la preside del Galilei, Alessandra Rucci -, e ci auguriamo che questa indicazione venga mantenuta».

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