ANCONA - In diciassette pagine di determina c’è un prima, di emergenza stretta, e un dopo per ricostruire. Un passaggio obbligato che si esplica nel titolo del documento: “Integrazione e modifica del piano pandemico aziendale”. È tracciata la mappa del riassetto dell’offerta di posti letto Covid a Torrette. Perché ieri, alle 10, al pronto soccorso i contagiati in attesa erano zero; il giorno prima su 160 passaggi solo nove erano i sospetti positivi. La traiettoria discendente suggerisce i capitoli di quel lungo e dettagliato atto pubblico.
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«Una volta terminato il trasferimento dei pazienti ricoverati nella terapia intensiva in Cov6B e sanificati gli spazi - è scritto - le sale operatorie 15, 16 e 17 potranno essere recuperate e utilizzate per una normale attività». Il dopo parte da qui. E nel tratteggiare questo scenario prospettico il dg Michele Caporossi esprime la sua «profonda gratitudine per ciò che è stato fatto». Sottolineando, alla riga successiva, «la necessità di impiegare ora le energie nella campagna vaccinale».
C’è una priorità su tutte: concludere la profilassi delle categorie estremamente fragili, in cura all’ospedale regionale.
Per il nuovo punto vaccinale due sono le ipotesi: salire al sesto piano oppure trasferirsi in un locale a Collemarino. Quel che è certo: si continuerà a marciare al ritmo di 400 somministrazioni al giorno. Quel che è sottinteso: Torrette potrebbe divenire una solida spalla per la Regione che vorrebbe passare dalle 10mila alle 15mila vaccinazioni al giorno. A mappare il percorso compiuto fin qui è Antonello Maraldo. «Lo sforzo organizzativo che s’è reso necessario ha coinvolto tutto l’ospedale».
Il direttore amministrativo riordina i fattori: non esisteva un elenco dei fragili, quindi per individuarli, nel rispetto della legge, contarli e convincerli a scegliere la strada dell’immunizzazione sono stati coinvolti tutti i reparti. Medici e infermieri hanno cercato dettagli utili nelle cartelle cliniche, negli archivi.
«Poi - Maraldo dà spessore all’impegno - sono stati contattati telefonicamente tutti, uno a uno». I tre amministrativi, che erano stati assunti per il numero verde Covid, sono stati dirottati sulla nuova missione. E per integrare o sostituire i venti che gravitano intorno al centro vaccini sono stati indetti due bandi. Al primo, rivolto ai pensionati, hanno risposto quattro medici e altrettanti infermieri. Al secondo, per medici specializzandi del primo o secondo anno o laureati non ancora iscritti alle scuole di specializzazione, hanno risposto in 150. Ne verranno presi cinque. E da domani entreranno in servizio altre cinque figure destinate, direttamente dal commissario straordinario Figliuolo, all’operazione-Torrette. «Si sono create le condizioni e il know how per continuare a essere al servizio della compagna vaccinale finché la Regione ce lo chiederà». Il dopo per ricostruire.