Nuovi posti di terapia intensiva Covid attivati e altri in arrivo, ma a pagarne il prezzo è Chirurgia: interventi a rischio

Nuovi posti di terapia intensiva Covid attivati e altri in arrivo, ma a pagarne il prezzo è Chirurgia: interventi a rischio
di Maria Cristina Benedetti
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Sabato 8 Gennaio 2022, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 16:08

ANCONA - Il resistere all’ennesimo urto del Covid si paga. A caro prezzo. Ieri sono stati attivati altri cinque posti di terapia intensiva a Torrette, dove per ora sono 20 in tutto, e due al Salesi. Alla fine della prossima settimana, come stabilito dalla cabina di regia regionale, in via Conca ne verranno messi in conto altri cinque. Una corsa al rialzo senza tregua con il rischio che tra una settimana si riduca del 30% l’attività chirurgica. Il personale specializzato impegnato sui due fronti è sempre lo stesso e non può certo dividersi. 

Le Marche restano in zona gialla Covid, gli ospedali reggono l’urto. Ma è emergenza contagi in corsia: 69 sanitari positivi, in isolamento 262

I timori 

A seguire il filo della narrazione le Marche restano in giallo, con l’area medica che regge e che non arriva al 30%.

Merito delle barricate anti-virus che si innalzano ancora, ma a preoccupare è che la vocazione di alta specializzazione degli Ospedali Riuniti sia sacrificata di nuovo alle logiche schiaccianti della pandemia. Un esempio esplicativo: i letti no Covid di rianimazione a Torrette sono 50, ma solo 39 sono quelli occupati: non si riesce a utilizzarli tutti perché infermieri e operatori sanitari dedicati vengono dirottati nelle aree convertite alla cura del Coronavirus. Altro dato che dà la misura della turbamento che s’insinua in corsia: solo giovedì in medicina d’urgenza da ogni angolo della regione sono arrivati 20 pazienti, per lo più anziani provenienti dalle Rsa, multi-resistenti agli antibiotici, ovvero ad alto, altissimo, rischio di infezioni. Un’emergenza nell’emergenza.

Il fenomeno 

Opporsi all’ennesimo urto non fa sconti al Salesi dove, nonostante non si registrino casi gravi, la pressione non si allenta per via del tasso sostenuto di ricoveri pediatrici. Un fenomeno generato dalla prepotenza diffusiva della variante Omicron che si somma alla non copertura vaccinale dei più piccoli travolti da quest’ultima ondata. La quarta. 

I numeri 

A leggere il report diffuso ieri dagli Ospedali Riuniti tra pediatria e ostetricia erano sempre dieci le postazioni occupate, una in più rispetto alla disponibilità, una in semintensiva e una in rianimazione pediatrica, si tratta sempre del neonato pesarese venuto al mondo positivo. A Torrette in 24 ore i contagiati in malattie infettive sono passati da 28 a 34. Restano 11 in semintensiva e 15 quelli seguiti in rianimazione, il 75% dei quali non è vaccinato e molti arrivano da fuori provincia. Al pronto soccorso, allo step delle 10, c’era un infetto in attesa di ricovero mentre nell’Aula Totti l’ingranaggio delle somministrazioni continuava a girare al ritmo della 342 dosi: 45 prime, 64 seconde, 233 terze. Gli operatori sanitari passati per quelle vie della profilassi erano dieci. Per tener testa all’urto.

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