ANCONA - L’attacco dei No-vax armati di bombolette spray ha colpito tre luoghi-simbolo: la sede regionale della Cgil in via 1° Maggio, la facoltà di Scienze biologiche a Monte Dago, l’hub vaccinale del Paolinelli. Tre blitz notturni accomunati da vernice rossa, scritte e insulti contro il “sistema” e due sigle, la “W” e “ViVi”, divenute sui social simboli identificativi dei cospirazionisti che combattono la presunta “dittatura sanitaria” e vogliono risvegliare le coscienze da quella che ritengono una finta pandemia.
La scoperta
Uno dietro l’altro, gli assalti dei writers No-vax sono stati scoperti ieri mattina.
Lo sdegno
La Cgil era già stata bersaglio di un attacco, lo scorso 14 ottobre, quando davanti alla sede di Jesi, in via Colocci, fu lanciata una bomba molotov che per fortuna non esplose. «Scritte inaccettabili e deliranti – commenta la Cgil -. Paragonare la Cgil e tutto il sindacato confederale al nazismo significa non conoscere il contributo politico e in vite umane pagato proprio dalle organizzazioni dei lavoratori durante il nazi fascismo. Le sedi del sindacato sono luoghi di accoglienza e democrazia: gesti di questo tipo non faranno che rafforzare le nostre convinzioni anche in ragione del ruolo svolto durante la lunga fase di emergenza. La pandemia da Covid - continua la Cgil - ha ucciso e continua ad uccidere e per questo rivendichiamo e confermiamo le nostre idee ed il nostro massimo impegno per il sostegno alle campagne vaccinali e alla diffusione del vaccino nel mondo, sopratutto nelle aree più povere. Cgil, Cisl, Uil delle Marche non si fermeranno di fronte a queste intimidazioni».
Gli altri attacchi
I No-vax hanno colpito anche alla Facoltà di Biologia di Monte Dago, dove hanno imbrattato le colonne di uno degli ingressi e i muri all’uscita. Non è stato risparmiato neppure l’hub del centro sportivo Paolinelli, alla Baraccola, dove l’intera facciata esterna della tribuna è stata ricoperta di scritte rosse che invitano a salvare i bambini dai vaccini, con assurdi riferimenti al nazismo che coinvolgono anche il sindaco del capoluogo dorico, Valeria Mancinelli, oltre al premier Draghi. La polizia sta indagando sul raid, indiscutibilmente riconducibile a movimenti complottisti: gli investigatori della Digos sono impegnati ad acquisire le immagini riprese dalla videosorveglianza dei luoghi oggetti dell’attacco, alla ricerca di indizi che possano rivelarsi utili per risalire all’identità dei misteriosi writer.