Il titolare del pub chiede il Green pass: la chat Telegram scatena una tempesta di pessime (e fasulle) recensioni dei no vax

Il titolare del pub chiede il Green pass: la chat Telegram scatena una tempesta di pessime (e fasulle) recensioni dei no vax
Il titolare del pub chiede il Green pass: la chat Telegram scatena una tempesta di pessime (e fasulle) recensioni dei no vax
di Stefano Rispoli
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Giovedì 9 Settembre 2021, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 10:06

ANCONA - Recesioni-fake, firmate da fantomatici clienti delusi per il servizio carente o per i prezzi troppo alti. In realtà erano no-vax che si erano messi d’accordo su una chat di Telegram per gettare fango sul Mulligan’s, storico pub dell’Aspio: uno stratagemma diabolico per punire il titolare, “colpevole” di richiedere il Green pass all’ingresso e di essere intransigente nei confronti dei clienti non vaccinati. 

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Il racconto 

A denunciare il fatto sui social è stato proprio Andrea Caprari, uno dei soci del Mulligan’s. «Ho ricevuto una segnalazione da un amico - racconta -.

Mi ha avvertito del fatto che su Telegram era in atto un tentativo di boicottaggio nei confronti del nostro locale. Mi ha mostrato una chat in cui si parlava di noi e si invitavano gli utenti a lasciare recensioni negative su Tripadvisor. Addirittura c’era un audio, presumibilmente dell’amministratore della chat, in cui si invitava a scrivere giudizi negativi senza chiamare in causa il Green pass». Qualcuno ha seguito il consiglio e si è cimentato nelle recensioni-bluff, come un tale “Miki” che si lamentava per aver speso 100 euro a testa per due bottiglie di vino non all’altezza e due primi consumati a pranzo. «Peccato che da dieci anni non facciamo più i pranzi né serviamo primi - spiega Caprari -. E poi non abbiamo certo bottiglie così costose». Le segnalazioni negative sono state poi rimosse dal sito di Tripadvisor, ma i soci del Mulligan’s stanno valutando di sporgere denuncia alla Polizia postale. «Queste persone vanno fermate, creano un danno d’immagine considerevole - aggiunge Caprari -. In genere non rispondiamo mai alle critiche negative che, come tali, vanno accettate e servono solo per migliorarsi. Ma queste recensioni probabilmente sono frutto della fantasia di qualche personaggio contrario al vaccino che ci ha voluto danneggiare soltanto perché ci atteniamo a un obbligo di legge». Non è escluso che l’iniziativa sia nata da un cliente che, respinto dal Mulligan’s perché privo del Green pass, ha deciso di vendicarsi contro il pub, aderendo alla campagna di boicottaggio su Telegram. «Il fenomeno è molto più diffuso di quanto si pensi - avverte Caprari -. Siamo alla follia, ormai stiamo superando la soglia del consentito». 

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