Megastore, l'inferno continua. L'ira dei negozianti: «Gli affari vanno a picco, fateci aprire nei weekend»

Megastore, l'inferno continua. L'ira dei negozianti: «Gli affari vanno a picco, fateci aprire nei weekend»
Megastore, l'inferno continua. L'ira dei negozianti: «Gli affari vanno a picco, fateci aprire nei weekend»
di Andrea Maccarone
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Venerdì 7 Maggio 2021, 09:52

ANCONA -  L’altro volto del commercio con i dannati delle gallerie. Dopo sei mesi, i retailer dei centri commerciali sono ancora penalizzati con chiusure nei giorni festivi e pre-festivi. Martedì prossimo è prevista su scala nazionale una manifestazione indetta da Confcommercio al fine di chiedere una data certa per la riapertura. 

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Martedì prossimo alle 11 i punti vendita di tutti i centri commerciali d’Italia manifesteranno contro le chiusure nei fine settimana con il gesto simbolico di abbassare le saracinesche per alcuni minuti. Ovviamente coinvolti anche gli esercenti delle gallerie del capoluogo. «Ci aspettiamo dal governo una data certa per la riapertura nei weekend - dice Sonia Gerundini, titolare del negozio Sonia Gioielli -, si è creata una discrepanza all’interno del nostro settore che non è più sopportabile. Stiamo perdendo la fidelizzazione con i nostri clienti». «Il 40% del fatturato della settimana si fa nel weekend - spiega Simona Cesaroni di Motivi - queste chiusure prolungate hanno inciso pesantemente». Il mese di maggio è subito partito col piede sbagliato. «Su cinque giorni ne abbiamo lavorato soltanto uno - continua Anya Bergallini, titolare di ben quattro negozi nel Centro Commerciale Conero -, la perdita di incassi è ancora troppo elevata. E’ ora di farci tornare a lavorare con una frequenza normale». I nervi sono sempre più tesi e la condizione di disparità rispetto ad altri esercenti dello stesso settore non fa che rendere l’atmosfera sempre più elettrica. 

«Non capiamo perché noi dobbiamo restare chiusi quando altre grandi superfici possono continuare a lavorare senza problemi - incalza Gerundini -. Siamo rimasti gli unici a dover sopportare questa situazione». I commercianti fanno difficoltà a programmare a breve distanza. Non sanno se assumere personale in vista dell’estate oppure no. Ma il punto interrogativo più grande rimane sul tema delle spese fisse. «La proprietà non si è ancora espressa sulla nostra richiesta di venirci incontro riguardo agli affitti - spiega Sonia Gerundini - per noi è importante anche questo aspetto». La gestione interna degli shop, infatti, è resa molto complicata dal clima di grande incertezza che aleggia intorno alla situazione delle riaperture.

«Se dovessimo riaprire il sabato e la domenica io dovrei assumere personale - spiega Anya Bergallini - ma non ci fanno sapere nulla, quindi non posso nemmeno programmare questo aspetto.

E’ una grande responsabilità avviare delle assunzioni, ma non abbiamo certezze. E’ questo il problema maggiore». «Ormai abbiamo veramente bisogno di riaprire - puntualizza Simona Cesaroni - con le dovute cautele e precauzioni, ma dobbiamo riaprire. Non si può più andare avanti così. Bene gli ingressi contingentati, bene ogni tipo di cautela, ma noi abbiamo bisogno di lavorare come tutte le altre attività».

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