Sospesi tre vigili urbani non vaccinati. Uno ha prenotato la dose senza poi presentarsi: «Sono all'estero»

Sospesi tre vigili urbani non vaccinati: uno ha prenotato la dose senza poi presentarsi
Sospesi tre vigili urbani non vaccinati: uno ha prenotato la dose senza poi presentarsi
di Maria Cristina Benedetti
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Giovedì 6 Gennaio 2022, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 19:08

ANCONA -  Tre su poco meno di cento agenti. L’interruzione dal servizio, per mancato rispetto dell’obbligo vaccinale, non risparmia la Polizia locale. «Sono tre i dipendenti per i quali è scattata la sospensione». Liliana Rovaldi va nelle pieghe del decreto legge numero 172 del 26 novembre scorso, entrato in vigore il giorno successivo, che imponeva misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid e lo svolgimento, in sicurezza, delle attività economiche e sociali. Il capo della municipale dorica, che in questo caso veste la giacchetta del datore di lavoro, converte in pratica comma e articoli.

«Significa che anche per i vigili urbani la profilassi è un dovere».

In caso contrario scatta lo stop, senza conseguenze disciplinari, con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e senza retribuzione, né altro genere di compenso. 

In ufficio 

Così è stato. Dei tre vigili messi in stand bay, tutti con mansioni da svolgere in ufficio, due hanno manifestato da subito la contrarietà ad aderire alla somministrazione anti-virus. Per loro l’allontanamento è avvenuto in prima battuta. Per il terzo è accaduto solo ieri perché aveva presentato copia della prenotazione per la prima dose, fissata per il 15 dicembre. Una documentazione che garantiva il diritto allo svolgimento dell’attività. Ma così non è andata. 

L’avvertimento 

Passati i tre giorni dalla data dell’appuntamento, di quella certificazione che avrebbe dovuto dimostrare l’avvenuta inoculazione neppure l’ombra. La Rovaldi aveva messo in guardia tutti: «Avevo invitato i dipendenti, entro cinque giorni dalla comunicazione, a produrre la documentazione sull’effettuata vaccinazione o che attesti l’omissione o il differimento, o la richiesta di prenotazione da eseguirsi non oltre i 20 giorni dall’arrivo dell’invito. Avevo inoltre messo in evidenza la necessità, improrogabile, di produrre, entro tre giorni dalla somministrazione, la certificazione che dimostrava l’adempimento all’obbligo vaccinale, oppure l’insussistenza dei presupposti all’obbligo». Della serie: agenti avvertiti. 
Al comando della Municipale tuttavia non si sono arresi: hanno contattato direttamente, dopo aver rinnovato la richiesta anche via email, l’agente in questione, il quale ha risposto di non essersi presentato al centro vaccinale e che al momento si trova all’estero. Per la Rovaldi non c’è scelta. 

L’atto 

È stato necessario procedere alla sospensione dall’incarico, una mossa con valore retroattivo, ovvero a partire dal 15 dicembre. Un atto che sarà efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato al datore di lavoro dell’avvio o del successivo completamento del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della dose di richiamo, e comunque non oltre i sei mesi a decorrere da quella data spartiacque. Non si sfugge.

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