Una donna incinta con la polmonite ricoverata all'ospedale Salesi

Una donna incinta con la polmonite ricoverata all'ospedale Salesi
Una donna incinta con la polmonite ricoverata all'ospedale Salesi
di Stefano Rispoli
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Domenica 25 Ottobre 2020, 05:10

ANCONA  - L’epidemia avanza in maniera esponenziale ed è boom di contagi in provincia di Ancona: 123 i casi positivi rilevati nelle ultime 24 ore, quasi la metà di quelli registrati nell’intera regione (274) con una donna al trentaduesimo mese di gravidanza ricoverata in gravi condizioni al Salesi per una polmonite. Ma è a Torrette che si vive la situazione più critica: non c’è più posto per i malati di Covid.

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Ieri mattina alle 10 ben 13 persone erano “parcheggiate” nella sala dedicata del pronto soccorso: infatti, una delle difficoltà principali, in questa fase, è liberare posti letto, accelerando le dimissioni di pazienti in via di guarigione che, però, devono restare in quarantena. La collaborazione della rete ospedaliera territoriale e l’attivazione di strutture ricettive in grado di accogliere i cosiddetti “casi sociali” (ex Covid che non possono tornare a casa proprio per osservare l’isolamento) saranno due dei temi che i dirigenti dell’Azienda Ospedali Riuniti dovranno affrontare nei prossimi incontri, a partire da domani, con l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini.

Intanto, da Torrette, sulla base di un ordine di servizio predisposto dalla Regione, sono pronti a partire 5 infermieri e almeno 5 medici per il Covid Hospital di Civitanova, che aprirà oggi. I professionisti, reclutati dal Dipartimento di emergenza ma anche da altre aree (tra loro, un infettivologo, un internista, un rianimatore e un pneumologo) saranno a disposizione già da domani per l’ospedale specializzato nel trattamento di malati di Covid. La netta contrarietà dei sindacati ha però portato a un provvisorio stop al provvedimento. Solo oggi se ne potrà sapere di più.
Nell’arco di una settimana i pazienti ospitati a Torrette perché contagiati da 36 sono passati a 64. E sono quadruplicati quelli ricoverati in terapia intensiva nella Clinica di Rianimazione diretta dal dottor Abele Donati, divenuta reparto Covid con i suoi 18 posti letto dedicati, proprio come nella prima pandemia: sabato scorso erano 3, ieri erano saliti a 12. Il padiglione di Malattie Infettive è full con 39 ricoverati, al punto che ieri mattina non si sapeva più dove collocare i 13 positivi sintomatici temporaneamente trattati al Pronto soccorso e all’Obi. Un problema, questo, legato alla carenza di posti letto che, da piano pandemico regionale, dovrebbero essere attivati da altre strutture ospedaliere. Ciononostante, all’ospedale regionale verranno allestite altre 10 postazioni di terapia intensiva nella Divisione della Rianimazione, diretta dalla dottoressa Elisabetta Cerutti. 

Situazione di giorno in giorno sempre più delicata anche all’Inrca, dove 14 anziani sono ricoverati per complicazioni scaturite dal Coronavirus. È allarme pure al Salesi per tre casi tenuti sotto osservazione: la bimba che non ha neanche un mese di vita ed è monitorata nella culla della Terapia intensiva neonatale, dopo essere stata infettata dal Covid come i genitori; una donna positiva che proprio ieri ha dato alla luce un bimbo (non sarebbe stato contagiato, ma si attendono accertamenti).

Infine, il quadro clinico più preoccupante è quello di una futura mamma di 38 anni, d’origine straniera, residente in Abruzzo, al trentaduesimo mese di gravidanza, ricoverata in rianimazione al Salesi perché colpita da una polmonite da Covid. Le sue condizioni sono peggiorate nelle ultime ore ed è tenuta sotto stretto monitoraggio.

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