La Corte dei Conti stoppa la New Co: rifiuti, ora il gestore unico è in bilico

Parere negativo per la nascita della società consortile. Al Tar piovono ricorsi contro Ata e Comuni

La Corte dei Conti stoppa la New Co: rifiuti, ora il gestore unico è in bilico
La Corte dei Conti stoppa la New Co: rifiuti, ora il gestore unico è in bilico
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 22 Marzo 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 14:25

ANCONA - È tutta in salita la strada per la costituzione della società consortile, la Corum Scarl, a cui l’Ata ha deciso di affidare la gestione integrata dei rifiuti in tutta la provincia. L’ultimo intoppo è arrivato ieri dalla Corte dei Conti. La sezione regionale di controllo ha rilevato la non conformità del provvedimenti consiliari adottati dai singoli Comuni coinvolti (le assisi sono andate al voto per autorizzare la costituzione) e dell’operazione societaria in atto, partita di fatto lo scorso dicembre con le due delibere dell’Ata, l’Assemblea territoriale d’ambito, che hanno portato all’affidamento del servizio.


I limiti


Il parere della Corte dei Conti sul procedimento che dovrebbe consentire alla Corum di ottenere il servizio con il modello dell’house providing non è vincolante, certo, ma potrebbe pesare come un macigno e far slittare i tempi per la messa a regime della New Co formata da Viva Servizi (per il 75%), Ecofon (12,5%) e JesiServizi (12,5%). Stando alla Corte dei Conti, che fa riferimento alla delibera consiliare del Comune dorico, la situazione in atto «mostra criticità sotto il profilo della funzionalità e della razionalità operativa ed appare, quindi, in grado di frustrare in origine proprio lo scopo di tale complessa operazione societaria finalizzata unicamente all’affidamento in house». 
Sempre per la sezione di controllo, non può «ritenersi aprioristicamente adeguata, da parte delle amministrazioni comunali interessate, la scelta della creazione di un nuovo ulteriore organismo a partecipazione pubblica per il solo fatto che l’Autorità d’ambito decida di affidargli il servizio, così rischiando di pretermettere, in via pressoché sistematica, una concreta valutazione delle possibilità di assegnazione, tramite gara pubblica».


Le osservazioni


Mancano anche «specifiche argomentazioni in punto di sostenibilità finanziaria dell’operazione da parte dell’Amministrazione comunale» e le ricadute sui bilanci dei soggetti coinvolti.

Oltretutto, due dei tre consorziati «devono ancora acquisire la dotazione impiantistica necessaria allo svolgimento dello stesso servizio». In sostanza, non ci sono elementi «che possano giustificare il ricorso a questo ulteriore nuovo organismo societario a partecipazione pubblica». 


Si tratta dell’ennesimo intoppo per la società consortile. Pendenti, infatti, ci sono pure i ricorsi al Tar. Marche Multiservizi e Rieco hanno impugnato le due delibere con cui l’Ata ha approvato l’affidamento diretto in house della gestione integrata dei rifiuti alla New Co. E ancora, Rieco ha fatto ricorso anche contro le delibere consiliari adottate da Jesi e Ancona per la costituzione della nuova società consortile. Attaccano l’affidamento in house e l’assenza di una gara pubblica per la gestione dei rifiuti. Le udienze devono ancora essere fissate. 

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