ANCONA - Via subito le isole della vergogna. La giunta comunale ha deciso: la rimozione il prima possibile. Tempi tecnici permettendo. Ovvero c’è da individuare la ditta che si adopererà per i lavori. Ma l’attesa non sarà lunga.
«La linea di indirizzo c’è - assicura l’assessore Ida Simonella - quindi è certo che le smonteremo». I commercianti di corso Garibaldi finalmente possono tirare un sospiro di sollievo. Ricettacolo di sporcizia e giaciglio per clochard e sbandati.
Lo smantellamento
Le isole tecnologiche se ne andranno a sei anni dalla loro installazione. Una scelta che arriva dopo le tante segnalazioni di degrado urbano da parte dei cittadini e dopo un’evidenza raccontata più volte dalle pagine del Corriere Adriatico, una battaglia per il decoro nel cuore della città che ha dato i suoi frutti. «Abbiamo preso atto che non svolgono più la funzione per cui erano state installate - ammette l’assessore Simonella -, ma non è escluso che possano essere riutilizzate da qualche altra parte. Ovviamente non in centro». Dunque le costruzioni in acciaio corten, customizzate con videopannelli tecnologici, hanno fatto il loro tempo. Seppure molto breve, perché dal punto di vista funzionale hanno subito dato problemi. E invece di ospitare passanti e turisti sono finite per essere utilizzate come orinatoi per cani. Viene da sé che con la rimozione l’amministrazione comunale dovrà ripensare un allestimento per il nuovo decoro urbano. «Ci confronteremo con i commercianti e le categorie prima di prendere decisioni», spiega l’assessore con delega al porto.
E qualche suggerimento arriva già da parte degli operatori: «Basta guardare come fanno le altre città per attirare i turisti - afferma Sandra Sisti, titolare dell’ottica lungo il corso -.
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