Colf della casa di riposo prende il Coronavirus e muore. Famiglia sotto choc chiede la verità al giudice

La colf è stata ricoverata in rianimazione
La colf è stata ricoverata in rianimazione
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Sabato 13 Giugno 2020, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 10:02
ANCONA - Per 70 giorni ha lottato contro il Covid, ricoverata in uno dei reparti speciali dell’ospedale regionale di Torrette. Qui si è arresa, lo scorso 24 maggio, dopo aver combattuto contro quel nemico che le ha tolto il respiro. Aveva 60 anni e non soffriva di altre patologie. E’ stata una delle ultime vittime marchigiane del Coronavirus, la numero 990: se n’è andata quando ormai l’emergenza stava cessando, gli ospedali si stavano svuotando e l’Italia stava uscendo dal lockdown. Il suo calvario è durato oltre due mesi, in cui i familiari e il compagno - nessuno dei quali ha contratto l’infezione, almeno stando ai tamponi a cui si sono sottoposti - non hanno potuto nemmeno assisterla, vederla, porle una carezza.

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Ma ora i figli vogliono andare a fondo e si sono rivolti all’avvocato Angelandrea Cecere per presentare un esposto alla Procura di Ancona in cui chiedono di far luce sulla morte della loro madre, convinti che abbia contratto il Covid nella casa di riposo dell’hinterland anconetano (già al centro di un’altra inchiesta sulla gestione interna dell’emergenza sanitaria) in cui si occupava della pulizia delle camere e del servizio lavanderia, con la qualifica di ausiliario-inserviente. 
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