Pienone al Lazzabaretto e poche mascherine, blitz della polizia: il locale rischia una multa e lo stop temporaneo

Controlli della polizia
Controlli della polizia
di Stefano Rispoli
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Lunedì 28 Giugno 2021, 06:10

ANCONA - Un pienone. Che in altri tempi avrebbe fatto la fortuna del locale. E invece adesso anche il Lazzabaretto trema: da un momento all’altro potrebbe arrivare una maxi multa da parte della polizia per violazione delle norme anti Covid. Con il rischio, concreto, di una sospensione temporanea dell’attività.

Tutto è in mano alla questura, con la divisione Pasi - la squadra di polizia amministrativa - che sta analizzando la relazione elaborata dalle Volanti nella serata di sabato. Attorno alla mezzanotte gli agenti sono intervenuti per un controllo ai piedi della Mole vanvitelliana e subito hanno sgranato gli occhi: il Lazzabaretto era gonfio di gente. Impossibile mantenere le distanze. Gli assembramenti? Inevitabili. Secondo la questura, poi, diversi giovani tenevano la mascherina abbassata o non la indossavano proprio. 
«Non c’è stata nessuna rissa come dice qualcuno, né la gente ballava» precisa subito l’avvocato Michele Cantarini, presidente dell’Arci di Ancona che gestisce il Lazzabaretto. «La polizia ha rilevato la presenza di troppe persone e in effetti ce n’erano tante, il triplo rispetto a un normale sabato del passato. Ma questo anche perché ci sono pochi  locali di intrattenimento. I giovani non hanno molte alternative, non sanno dove andare. Anzi, sono convinto che a qualcuno nemmeno piacciano le nostre proposte, ma in mancanza di meglio si viene al Lazzabaretto». La riapertura si è celebrata lunedì scorso: al primo weekend, ecco subito i problemi. I gestori, quando si sono resi conto della situazione, dopo l’arrivo della polizia, hanno deciso di interrompere la serata e staccare la musica del dj in anticipo, invitando i clienti ad uscire. Non era ancora l’una di notte. Gli agenti delle Volanti, insieme ai colleghi della squadra amministrativa, hanno proceduto ad un controllo per verificare se tutto fosse in regola e se venissero rispettate le norme basilari contro la diffusione del contagio, come distanziamento e uso dei dispositivi di protezione. Da questo punto di vista sarebbero emerse delle carenze tra i clienti. Gli accertamenti potrebbero tradursi in provvedimenti che vanno dalla semplice sanzione a una chiusura provvisoria, com’è avvenuto per La Banchina al porto antico. 
«Per tenere aperto il bar dovremmo chiuderlo - sostiene Cantarini, con un paradosso -.

Anche se la gente sta solo in piedi, evitare assembramenti è difficile. E comunque a tutti chiediamo di indossare la mascherina, specialmente quando vengono al bancone a ordinare da bere. Il punto è un altro: come faccio ad impedire alla gente di frequentare un posto che è all’aperto, non ha una capienza massima ed è pubblico, dato in concessione dal Comune? Quello che possiamo fare è adottare misure drastiche: per ora rinunceremo al dj nel fine settimana e staccheremo la musica a mezzanotte, anche quella diffusa dalle casse. Ridurre al lumicino l’intrattenimento forse è l’unica soluzione per poter andare avanti». 

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