La movida sotto controllo. Task force in piazza del Papa: zero multe. I gestori: «Così lavoriamo tutti meglio»

La movida sotto controllo. Task force in piazza del Papa: zero multe. I gestori: «Così lavoriamo tutti meglio»
di Stefano Rispoli
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Lunedì 24 Maggio 2021, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 15:01

ANCONA - Movida e controlli. Un ossimoro, all’apparenza. Un nuovo modello di divertimento sostenibile, almeno fino a quando il Covid non sarà completamente debellato e allora mascherine, coprifuoco e assembramento faranno parte del passato. In piazza del Papa il drink sotto lo sguardo attento delle forze dell’ordine è ormai una routine nel weekend. Salotto blindato? Verrebbe da pensarlo, a giudicare dalla task force messa in campo da prefettura e questura, con la presenza congiunta di polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia stradale, vigili urbani, insieme agli agenti della Squadra mobile, della Squadra amministrativa e dei cinofili della questura dorica. 

 
I risultati 
Controlli straordinari che, nel fine settimana, si sono concentrati sui luoghi di maggiore affollamento e, in particolare, in piazza del Papa, fino a tarda notte.

Sono state identificate 58 persone e ispezionati 9 locali pubblici e 7 veicoli, ma non sono emerse criticità. Zero multe, come a dire: il divertimento by night sta lentamente riprendendo vita senza eccessi e nel rispetto delle normative anti-contagio. 


La soddisfazione 
«Ben vengano i controlli», dicono in coro gli operatori di piazza del Papa. Alcuni hanno fatto ricorso alla vigilanza privata, altri no, proprio perché fanno affidamento sulla maggior presenza delle forze dell’ordine. «Fino all’anno scorso eravamo noi a pagare gli steward - commenta Francesco Carluccio del bar Amarillo -, la presenza delle divise per noi è un segnale positivo, a patto che ci sia collaborazione con i gestori dei locali, non repressione. Noi vogliamo solo lavorare e facciamo di tutto per garantire la sicurezza». L’affluenza ha toccato livelli importanti nel weekend: da mesi non si vedeva una piazza così piena. «Ma vorrei capire che senso ha interrompere l’asporto dei cocktail alle 18 - si chiede Carluccio -. Dopo quell’ora possiamo solo servire ai tavoli, ma chi ha fatto la legge non capisce che con l’asporto si creerebbero meno assembramenti, gli stessi che rischiano di verificarsi in orario di chiusura, poco prima delle 23, quando tutti devono tornare a casa e si precipitano alla cassa per pagare. Comunque rispetto al passato la situazione è migliorata, anche perché noi gestori selezioniamo di più la clientela, cercando di allontanare i ragazzini molesti». Gli operatori ora attendono solo l’abolizione del coprifuoco. «In passato l’80% del nostro incasso era concentrato dalle 22,30 in poi - spiega Dario Argenziano del Jet Set -, ma con le prenotazioni adesso riusciamo a lavorare meglio. Le persone sono molto più collaborative rispetto a prima, stanno cambiando le abitudini, c’è più comprensione e rispetto delle norme e il buonsenso viene prima di tutto. I controlli delle forze dell’ordine? Sono molto graditi. Non c’è un muro, ma la volontà reciproca di collaborare. Da me ieri (sabato, ndr) sono passati tre volte: dialogo e consigli prevalgono su multe e repressione. Sì, direi che questo è un modello di divertimento sostenibile: nessuno vuole rivivere l’incubo del Covid». 
 

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