"Perdite per tre esercizi
Conerobus alla canna del gas"

Un mezzo di Conerobus
Un mezzo di Conerobus
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Sabato 9 Maggio 2015, 20:17 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 11:15
ANCONA - Perdite per tre esercizi consecutivi, Conerobus è “alla canna del gas”. Il consigliere di Sessantacento Stefano Tombolini ha chiesto la convocazione di una commissione consigliare urgente “per ascoltare i dirigenti ed il presidente della partecipata e le rappresentanze sindacali, e sentire quanto ha da dire l’assessore competente”. L’altra sera, riferisce Tombolini, si è svolto l’incontro convocato dalla direzione della Conerobus con i dipendenti per rendere noto che “la liquidità in cassa consente appena un mese di gestione” e che Conerobus “non è in grado di ottenere apertura di linee di credito stante la prossima gara per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico del bacino della provincia di Ancona”. “Un grido di dolore”, lanciato ai dipendenti ma “senza coinvolgere il socio di maggioranza (il Comune di Ancona) saltando anche le rappresentanze sindacali”. “La maggioranza ha approvato un’ordine del giorno che nega - spiega Tombolini - la possibilità della vendita avversando le posizioni del suo sindaco”. Una situazione che “estremizzando gli atteggiamenti” porta “verso posizioni che dal di fuori sembrano ingestibili”. Il Comune che detiene il 53.63% del capitale dell’azienda, “in sede di approvazione del bilancio non ha ritenuto necessario segnalare alcuna criticità”. Ma da quanto riportato dal collegio dei revisori dei conti “emerge che l’azienda di trasporto è tra quelle che hanno registrato perdite per tre esercizi consecutivi”. Nessuno “sta facendo valutazioni sul valore dell’azienda, e di contro nessuno dell’azienda sa fare altro che chiamare i dipendenti per segnalare che la società è alla canna del gas. Il senso di tutto questo - sottolinea Tombolini - è incomprensibile”. “Una gestione isterica - prosegue il consigliere di Sessantacento - per mettere sul mercato, nonostante i pronunciamenti della maggioranza, un’azienda che negli anni che si sono succeduti dalla fusione tra servizio urbano e extraurbano, non ha saputo fare nulla per costruire un piano industriale e di gestione capace di mettere fine alla continua perdita, ed un’amministrazione comunale che non ha operato per valorizzare il Tpl”.
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