Barche che assediano le rive del Conero e moto d'acqua che sfrecciano: caccia ai teppisti del mare

Barche che assediano le rive del Conero e moto d'acqua che sfrecciano: caccia ai teppisti del mare
Barche che assediano le rive del Conero e moto d'acqua che sfrecciano: caccia ai teppisti del mare
di Roberto Senigalliesi
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Martedì 5 Luglio 2022, 01:05

ANCONA - Le baie del Conero prese d’assalto dalle imbarcazioni. Arrivano i primi verbali. La Capitaneria di Porto presidia i tratti più battuti, in terra e in mare, dai natanti e dai frequentatori delle spiagge. Ogni giorno una vedetta della Guardia Costiera esce in perlustrazione per verificare che sia sempre tutto a posto.

Le zone sotto la lente d’ingrandimento: Senigallia, Ancona, Numana, Sirolo fino a Civitanova. In più, all’occorrenza, viene impiegata la vedetta Sar per il soccorso in mare. 
Le infrazioni Non sfugge nulla all’occhio attento degli ufficiali impegnati a far rispettare i codici del mare, tanto che proprio l’altro giorno è stata elevata una sanzione ai danni del proprietario di una moto d’acqua che si stava divertendo a sfrecciare in mare senza indossare l’apposito casco di protezione.

Mentre domenica sera una pattuglia della Guardia Costiera è dovuta uscire in perlustrazione per un mancato rientro di un canoista a Numana. A lanciare l’allarme il gestore del rimessaggio che a fine giornata non si era ancora visto riconsegnare il mezzo, e quindi ha allertato la Capitaneria. Solo alle 21,30 si è risaliti all’identità del turista che, invece, aveva regolarmente riportato la canoa presa in affitto. 

Le indagini 

Ma un errore sul nominativo dell’uomo aveva fatto scattare le ricerche. «Dunque stiamo verificando l’eventualità di una sanzione per procurato allarme» spiega il comandante in seconda della Capitaneria di Porto, Andrea Vitali. Accertamenti anche sull’imbarcazione che sempre domenica, si trovava ancorata al largo dello stabilimento La Conchiglia di Numana, da cui poi è nato un diverbio sfociato nel malore di una ragazza che ha costretto l’intervento dell’eliambulanza. «L’imbarcazione si trovava effettivamente al di là della linea dei 300 metri dalla riva, mentre l’ancora era poggiata sul fondale dentro il confine. La situazione è al vaglio» specifica il comandante. 
La stagione è appena cominciata e lungo la costa si registra il pienone. Spiagge prese d’assalto e le calette del Conero si trovano ad ospitare durante i weekend un numero esorbitante di imbarcazioni. E diventa sempre più difficile far rispettare le regole. «Le infrazioni più frequenti da parte delle imbarcazioni sono legate allo stazionamento al di sotto dei 300 metri dalla costa - racconta Vitali - oppure al transito a motore acceso sulla linea dei bagnanti. Su questo tipo di trasgressioni siamo sicuramente più irreprensibili».
Mentre a terra succede che la bellezza di alcune spiagge libere ai piedi del Conero spinga i visitatori ad organizzare accampamenti per godersi i momenti migliori della giornata. «Il pernottamento in tenda non è consentito - sottolinea il comandante -, ma si tratta di un’infrazione non molto grave in quanto per ricadere nell’occupazione demaniale bisogna fermarsi più giorni. In ogni caso, quando veniamo a conoscenza di comportamenti del genere, interveniamo e facciamo subito sgomberare».

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