ANCONA - Sfonda il portone di un palazzo, minaccia un conoscente con un paletto di metallo sradicato dalla strada e poi aggredisce gli agenti delle Volanti, con spintoni e calci. Il caos scatenato da un cittadino ghanese di 35 anni, irregolare sul territorio italiano, si è verificato lunedì mattina lungo via Cristoforo Colombo. L’uomo è stato arrestato per danneggiamento, minacce aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Un tris di accuse per cui ieri il 35enne ha patteggiato in aula quattro mesi di reclusione davanti al giudice Edi Ragaglia. Non è stato rimesso in libertà.
Il rimpatrio
Vista la sua condizione di clandestino, una volta lasciato il tribunale è stato accompagnato al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Brindisi, da cui partirà poi per essere trasferito nel suo paese d’origine.
Lunedì, il caos è stato maggiore. Stando a quanto rilevato, il 35enne si sarebbe presentato sotto casa di un connazionale per vendetta: voleva fargliela pagare perché lo aveva sentito prendersi gioco di lui e raccontare sul suo conto cose non veritiere. Così, armato di un palo di metallo sradicato dalla strada e di solito utilizzato per proteggere i pedoni, è arrivato sotto il condominio di via Colombo, all’incrocio con via Ascoli Piceno. Ha praticamente buttato giù il portone d’ingresso del palazzo, sfondandolo e salendo poi fino a casa del connazionale. Quest’ultimo sarebbe stato minacciato di morte con il palo di metallo, fino all’arrivo provvidenziale della polizia. Il 35enne è stato disarmato, ma la sua furia non si è fermata. L’accusa di resistenza a pubblico ufficiale è legata all’aggressione nei confronti degli agenti.
Sarebbero stati spintonati e presi a calci dal ghanese. Alla fine, l’uomo è stato arrestato e condotto negli uffici della questura per l’identificazione. È emersa la sua posizione di irregolarità da un confronto con l’Ufficio Immigrazione. Ieri, la convalida dell’arresto in tribunale, il patteggiamento e il trasferimento a Brindisi.