Svolta al "Chiosco dei bombi": Morena lascia dopo 40 anni

Svolta al "Chiosco dei bombi": Morena lascia dopo 40 anni
Svolta al "Chiosco dei bombi": Morena lascia dopo 40 anni
di Andrea Maccarone
3 Minuti di Lettura
Sabato 2 Ottobre 2021, 05:45

ANCONA - Il cartello “chiuso per ferie” campeggia da un anno sulla serranda. Ma in realtà Al Chiosco da Morena, per tutti gli anconetani il Chiosco dei bombi, in corso Mazzini accanto alla fontana delle 13 Cannelle, sta per andare in scena un passaggio del testimone.

Corrono voci in città - così attendibili da poter essere riportate come prospettive serie - che vedrebbero Gabriele Capannelli, titolare di La Bontà delle Marche, proseguire l’attività del chiosco suo confinante mantenendo le medesime caratteristiche: aperitivi con frutti di mare e vino locale. «Sono solo voci», liquida l’argomento Capannelli. E la stessa Morena Baldini, che con il marito Amedeo Sabbatini ha guidato l’attività per oltre 40 anni, resta sul vago: «che ho venduto è vero - conferma l’esercente - ma non posso dire a chi».

Nonno Socrate

Il Chiosco ha aperto ufficialmente verso la fine degli anni ’50 quando Amedeo Sabbatini ha deciso di proseguire sulle orme del nonno Socrate, che già nel decennio precedente lo si poteva trovare con la sua bancarella davanti alla fontana a vendere le crocette bollite. «A quell’epoca si usava fare così - racconta Morena - poi mio marito decise di aprire il chiosco». Ostriche, crocette, moscioli, bombi. E l’immancabile bicchiere di verdicchio. L’aperitivo era un passaggio veloce, anche a tutte le ore, per gustare i sapori del mare nostro accompagnati da un sorso vino bianco. Un’abitudine tutta anconetana che ha conquistato e affascinato turisti e personaggi del mondo dello spettacolo.
«Vissani è venuto a vedere come preparavamo le crocette - continua Morena - e poi l’ha mostrato in televisione». E di celebrità della tv ne sono passate tante: «Fiorello è stato come al solito un mattatore - dice Morena - mangiava e scherzava come nel suo stile». Ma ad innamorarsi di quel posto sono stati in particolare gli stranieri, che in un attimo potevano vivere e gustare l’essenza e la tradizione di un’antica città di mare. «Una volta è venuto un cantante lirico tedesco - racconta Morena - è rimasto talmente colpito che tutt’ora mi telefona e chiede se siamo aperti». 
Come tutte le storie più belle, però, arriva anche l’epilogo.

Un anno fa Amedeo Sabbatini viene strappato agli affetti dei familiari da un male incurabile. La moglie Morena decide che senza di lui non avrebbe potuto proseguire. Il chiosco abbassa la serranda e compare il cartello che annuncia la chiusura per ferie. Uno stop che si prolunga inaspettatamente oltre le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria in atto. Infatti dietro quell’annuncio misterioso si celava una trattativa, che oggi trova conferma nelle parole dell’ormai ex titolare. «Ho venduto - risponde lapidaria Morena - ma di più non posso dire». In città serpeggiano voci sul possibile passaggio del testimone. Chi è del settore non ha dubbi: potrebbe essere uno dei dirimpettai del Chiosco. In effetti a due passi c’è la Bontà delle Marche. Il cerchio si stringe su Gabriele Capannelli che, però, al momento respinge al mittente l’allusione. «Sono solo voci» tronca in fretta l’esercente. Ma talmente in fretta che non convince del tutto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA