Coltello puntato contro il padre, finisce in carcere. Il 32enne ha picchiato anche la sorella

Coltello puntato contro il padre, finisce in carcere. Il 32enne ha picchiato anche la sorella
di Federica Serfilippi
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Venerdì 25 Settembre 2020, 06:05
ANCONA - Minacce, botte e insulti ai familiari: 32enne tunisino finisce a Montacuto. Due le accuse contestate: maltrattamenti in famiglia e lesioni personali sul padre e la sorella, familiari conviventi. I fatti sono avvenuti tra giugno e agosto, nell’appartamento che i tre condividevano a Collemarino. Stando a quanto appurato dagli agenti della Squadra Mobile, l’ira del 32enne contro le vittime sarebbe esplosa sempre per futili motivi e dovuta anche al fragile equilibrio psichico dell’arrestato.

 
 
L’aggressione 
Nello specifico, il padre del 32enne ha riferito agli investigatori di essere stato in un’occasione aggredito con un grosso coltello da cucina e poi pestato a suon di calci e pugni. Analogo trattamento sarebbe stato riservato alla sorella, presa a cazzotti in pieno volto. La donna, per le ferite riportate, era dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso di Torrette. Era stata stilata una prognosi superiore ai venti giorni. Le violenze sono proseguite tra le mura domestiche per circa due mesi, a giorni alterni, tanto che nell’appartamento di Collemarino sono arrivate a più riprese le Volanti della questura, chiamate direttamente dalla vittime o dai loro vicini di casa. Oltre ai verbali stilati dagli agenti, agli atti sono finite pure le querele di padre e sorella del 32enne, decisi a denunciare il familiare violento in un clima domestico sempre più teso al terrore e alla paura. A metà agosto, l’uomo è finito ai domiciliari. Date le sue condizioni di salute, è stato disposto il trasferimento in una casa di cura della Vallesina. Il gip, dopo il raccoglimento da parte della polizia di ulteriore materiale probatorio e considerando il temperamento aggressivo del 32enne, ha disposto nei giorni scorsi l’aggravamento della misura cautelare, facendo spalancare le porte di Montacuto. Il trasferimento dalla casa di cura al carcere è stata effettuato dalla Mobile con la collaborazione del Commissariato di Jesi. 

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