Colpo da quasi 5 milioni di euro sull'A14
Sgominata la banda del terrore

Colpo da quasi 5 milioni di euro sull'A14 Sgominata la banda del terrore
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Lunedì 14 Maggio 2018, 13:43

ANCONA - Si sono concluse le indagini sulla rapina al portavalori della Fitist avvenuta ad Ancona nel settembre del 2015 che fruttò un bottino di 4.7 mil di euro. A conclusione dell’attività investigativa, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona ha disposto 8 perquisizioni domiciliari in provincia di Foggia a carico degli indagati ritenuti gli esecutori materiali della rapina consumata lungo la tratta autostradale Ancona Sud-Loreto, che vide il conseguente blocco della circolazione stradale con una sparatoria e l’incendio dei veicoli utilizzati dai rapinatori.

Un vero e proprio commando militare la cui identità dei responsabili è stata capillarmente ricostruita giorno dopo giorno dagli investigatori della Squadre Mobili di Ancona, coordinati dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, dopo oltre due anni di intense e articolate indagini che hanno visto coinvolto poliziotti e mezzi in diversi fronti ed  aree del territorio nazionale.

 



Al termine della complessa attività di indagine, la Squadre Mobile di Ancona ha depositato presso la Procura della Repubblica una copiosa informativa di reato dove venivano descritte in modo minuzioso tutte le risultanze investigative che ricostruivano minuto dopo minuto i momenti prima, durante e dopo la rapina.

Le perquisizioni in parola sono state eseguite tutte contemporaneamente in zona Cerignola dalle varie articolazioni della Polizia di Stato (Sq. Mob. Ancona, Foggia e SCO). Degli otto indagati per la rapina di Ancona, quattro si trovavano già in carcere in quanto arrestati dai predetti uffici investigativi il 30 agosto 2017, insieme ad altri quattro rapinatori (in tutto 8 arresti), perché ritenuti responsabili di un’altra rapina ai portavalori avvenuta a Pisa il 30 settembre 2016 (Stesso giorno di un anno dopo).

Il pericoloso capo del sodalizio criminale  esperto in questo tipo di assalti ai portavalori, era già stato arrestato il 7 giugno 2016 dalla Squadra Mobile di Ancona mentre si trovava latitante in una casa colonica nella periferia di Cerignola, destinatario di una condanna definitiva a 17 anni di reclusione (che ora sta scontando) per aver commesso altre rapine sia in banca (consumate nelle Marche), sia ad altri furgoni portavalori (tra cui una rapina a Bologna commessa nel 2008). Durante l’arresto del pregiudicato P.S., la Polizia riveniva e sequestrava in un casolare a disposizione del latitante, diverse bande chiodate, seghe a motore per il taglio dei tettini dei portavalori, due auto rubate, lampeggianti del tipo utilizzati dalla Polizia, palette di segnalazione, documenti falsi ecc.

La conclusione delle indagini riferite a questo filone investigativo (rapina di Loreto), ha inferto un duro colpo alla criminalità foggiana dedita agli assalti ai portavalori, ponendo un punto sulle numerose vicende delittuose verificatesi tra il 2015 e il 2016 nelle reti autostradali italiane.

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