ANCONA - «Ma adesso dove andiamo?» chiedono Goulet e Abdi ai vigili che li esortano a raccogliere armi e bagagli e andarsene da via Montebello. In un inglese stentato raccontano di essere arrivati ad Ancona chi tre, chi cinque mesi fa. «Io ho lavorato in un ristorante, dormivo lì dentro», spiega Abdi, 42 anni. Goulet, che invece ne ha una trentina, dice di voler andare a Pescara, se e quando avrà l’occasione di partire. Entrambi hanno raggiunto l’Italia dalla Somalia, dopo un lunghissimo viaggio della speranza. Sono richiedenti protezione internazionale, scappano da territori devastati da carestia e conflitti interni. «Abbiamo il permesso di soggiorno», puntualizzano, mentre esibiscono il documento.
«Prima stavamo al porto, poi è arrivata la polizia che ci ha mandato via.
Foresi ha interessato anche AnconAmbiente per una bonifica del porticato tra via Curtatone e via Montebello e per la rimozione dei bivacchi.
Ma i residenti, che da anni segnalano la presenza di ospiti indesiderati sotto le loro abitazioni, ora chiedono che il porticato stesso, su cui insiste una servitù pubblica di passaggio e su cui si affacciano gli ex uffici del Cepu, venga chiuso, anche a costo di dover allungare la strada per ritornare a casa. «Stiamo valutando se ci sono le condizioni per sbarrare l’accesso con un’apposita ordinanza - replica l’assessore alla Sicurezza -, ma non è così semplice perché questo passaggio è molto comodo per tante persone e servirebbero cancelli larghi cinque metri».