Ancona, clandestino ricatta una 18enne:
«Paga se vuoi riavere il tuo smartphone»

Ancona, clandestino ricatta una 18enne: «Paga se vuoi riavere il tuo smartphone»
di Lorenzo Sconocchini
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Domenica 2 Dicembre 2018, 04:15
ANCONA - S’era allontanata da una casa famiglia giovedì mattina, per passare qualche ora con un amico, ma era stata rintracciata solo dopo quasi 48 ore da carabinieri. Laura, chiamiamola con un nome inventato, 18 anni da poco compiuti dopo un’adolescenza fragile e complessa, aveva raccontato di essersi nascosta per paura di un nigeriano che la ricattava, chiedendo soldi per riavere il telefonino che le aveva rubato. Il tempo di organizzare un incontro per la riconsegna dello smartphone, in una piazza presidiata da carabinieri in borghese, e il taglieggiatore, risultato poi clandestino, è stato arrestato per estorsione e resistenza a pubblico ufficiale, visto che nel tentativo di sfuggire ai militari ne ha strattonato uno, che si è ferito in modo lieve.
  
Tutto era cominciato la mattina di venerdì, con una segnalazione di scomparsa presentata ai Carabinieri della Tenenza di Falconara da un’assistente sociale. La persona da rintracciare era una ragazza da poco maggiorenne, originaria di Osimo ma ospitata in una casa famiglia di Falconara.
I carabinieri della tenenza falconarese l’hanno rintracciata nel pomeriggio. Era in lacrime e ai militari la diciottenne ha raccontato di essersi allontanata dalla casa famiglia giovedì scorso, per passare una serata in compagnia di un amico più o meno della stessa età, un ragazzo di Tolentino che studia ad Ancona. Mentre passeggiavano dalle parti di piazzale Camerino, tra il Piano e Posatora, i due amici - stando al racconto di Laura - si sono imbattuti in un immigrato di colore che poi è risultato di nazionalità nigeriana, non in regola con il permesso di soggiorno e già incappato in qualche grattacapo con la giustizia, piccoli precedenti di polizia per resistenza a pubblico ufficiale.
 
Dopo averli agganciati con un pretesto, il trentenne immigrato li avrebbe derubati dei telefonini insieme a un altro nigeriano. «Adesso per riaverli dovete darmi 50 euro a testa», più o meno questi i termini del ricatto. Laura e il ragazzo di Tolentino, spaventati per quel brutto incontro e preoccupati di riavere subito i cellulari (senza i quali i ragazzi d’oggi si sentono peggio che nudi) hanno ceduto, pagando i 100 euro, ma i nigeriani hanno restituito solo il telefonino dello studente, tenendosi quello della ragazza osimana per alzare la posta. «Tirate fuori altri dieci euro».
 
Ma siccome i due amici erano rimasti a secco, se ne sono andati da piazzale Camerino. La 18enne ha raccontato ai carabinieri di essersi rifugiata a casa dell’amico, spaventatissima, rendendosi irrintracciabile per quasi 48 ore, con grande preoccupazione dei volontari che la seguono presso la casa famiglia falconarese. Ma con l’arrivo dei carabinieri, la ragazza si è sentita al sicuro, protetta dagli uomini in divisa, e ha trovato il coraggio di contattare di nuovo il suo estorsore (che evidentemente aveva commesso l’errore di lasciare il suo numero di telefono) per concordare un appuntamento.
Il nigeriano non s’è affatto insospettito e venerdì sera, intorno alle 22, s’è presentato di nuovo a piazzale Camerino, forse pensando di incassare i 10 euro mancati o magari di rilanciare ancora la posta da pagare per riavere lo smartphone. Ma ben nascosti, e in abiti civili, a osservare da vicino l’incontro c’erano diversi carabinieri, usciti allo scoperto al momento dello scambio. Il nigeriano ha tentato la fuga, scattando verso un angolo buio della piazza per dileguarsi, ma i carabinieri sono riusciti a raggiungerlo e bloccarlo, nonostante il tentativo di sfuggire ai militari che gli costerà - oltre all’arresto scattato per il reato di estorsione continuata e aggravata - anche un’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
 
Il nigeriano (M.G. le iniziali, 30 anni, irregolare senza fissa dimora ad Ancona) è ora rinchiuso a Montacuto su disposizione del pm di turno, in attesa dell’udienza di convalida che dovrebbe tenersi domani: oltre a una condanna pesante per un reato da tribunale collegiale, rischia il rimpatrio coatto nel paese d’origine. Anche l’altro nigeriano è stato rintracciato e potrebbe essere denunciato per concorso nello stesso reato. La giovane età della ragazza e la nazionalità dei suoi ricattatori (oltre alla piazza dell’incontro, spesso teatro di spaccio) poteva far pensare a una situazione simile a quella scoperta tre settimane fa in via Pergolesi, dove un pusher nigeriano ricattava una giovanissima pretendendo sesso in cambio di eroina. Ma dalle prime indagini dei carabinieri, non sembra proprio che ci sia la droga a far da sfondo all’episodio di piazzale Camerino.
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