Ancona, la città dei cinema chiusi: da Mister Oz all’Alhambra cinque sale in cerca di futuro

Ancona, la città dei cinema chiusi: da Mister Oz all’Alhambra cinque sale in cerca di futuro
Ancona, la città dei cinema chiusi: da Mister Oz all’Alhambra cinque sale in cerca di futuro
di Federica Serfilippi
4 Minuti di Lettura
Domenica 8 Gennaio 2023, 05:30

ANCONA  - Bei tempi, neanche troppo lontani, quando nei cinema si faceva la fila al botteghino per acquistare il biglietto. C’era l’imbarazzo della scelta con l’opzione se andare in quella sala a vedere un film d’essai, oppure nell’altra dove veniva proiettato il kolossal della stagione. E poi: il profumo dei pop corn appena fatti, le luci del proiettore che accendevano la magia e quel senso di socialità che rendeva speciale la serata.

A un certo punto, almeno per una buona fetta di platea, l’incantesimo si è spezzato.

Ci si è messa la crisi del 2009, l’arrivo delle piattaforme di streaming, incassi sempre meno proficui, l’aumento vertiginoso del costo dei biglietti, quello dei costi di gestione e la mazzata finale del Covid. 

 
La conseguenza


Risultato? I cinema in città sono via via spariti. O meglio, quelli rimasti si contano ora sulle dita di una mano. C’è il multiplex Giometti alla Baraccola, ex Uci, e poi le sale dell’Azzurro, dell’Italia e del Galleria. I vecchi cinema sono rimasti scatoloni vuoti, alla ricerca di una collocazione che, ad oggi, sembra introvabile. L’ultimo a chiudere è stato il Movieland di via Montebello: le sei sale sono ormai buie da due anni. Non ha resistito alla crisi portata dall’emergenza pandemica. Con la chiusura del cinema, sono praticamente sparite le sale dal centro cittadino. E così in via Montebello è rimasta una struttura vuota. Come l’edificio che un tempo ospitava il Mister Oz di via Damiano Chiesa, chiuso da 12 anni.

Primo multisala della città, sorto nel 1998 sulle ceneri dell’ex cinema Salotto, la vendita delle tre sale era stata perfezionata tre anni e mezzo fa per 520mila euro. L’ipotesi di riqualificazione prevedeva la realizzazione di un’autorimessa di 360 mq al piano interrato, un negozio di 200 mq, uffici e appartamenti, per un investimento di 1,5 milioni di euro. Ma da quel momento in Comune non è arrivata alcuna richiesta a costruire.


Buco nero anche per l’ex cinema Alhambra di corso Amendola. Ad aggiudicarsi i locali, per una somma di circa 300mila euro, era stata una grande catena del settore della bellezza e dell’igiene che intendeva trasformarla in un suo nuovo punto vendita. 


L’incognita


La riapertura, ormai diversi mesi fa, dei portoni impolverati del cinema, per permettere a una ditta specializzata di rimuovere tutto quello che c’era dentro (oltre mille poltroncine, l’impianto elettrico, i pannelli, le tende e l’intero arredo, compresi la cassa e quello che restava del bar) aveva indotto molti a pensare che la ristrutturazione fosse ormai imminente. E invece il progetto, che doveva essere approvato dal Comune tenendo conto di alcuni vincoli dettati dalla Soprintendenza, non è mai stato presentato. «Non so nemmeno se i due cinema siano ancora di proprietà di coloro che si li erano aggiudicati all’asta o se nel frattempo siano stati venduti» diceva l’assessore al Commercio Pierpaolo Sediari a metà dicembre riferendosi all’Alhambra e al Mister Oz. 


Ancora più travagliata la storia del Cinema Coppi di corso Carlo Alberto, fiore all’occhiello del Piano chiuso dal 2008. L’asta per aggiudicarsi la supersala, lo scorso marzo, è andata deserta. Si partiva da una base d’offerta di 450mila euro. Senza acquirenti neppure l’ex cinema Enel di via San Martino, abbandonato da oltre trent’anni. È stato messo all’asta più volte: nel giro di un paio di anni il valore è sceso da 4,5 milioni a poco meno di un milione e mezzo. Il numero dei contenitori vuoti ha superato quello dei cinema attualmente operativi. Un buco nero che rischia di allargare la mappa del degrado da una parte, e appannare sempre di più il circuito della settima arte, dall’altra. 

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