Centro tennis, sfratto al ristorante: «Ora siamo in mezzo a una strada»

Circolo tennis, sfratto al ristorante: «Ora siamo in mezzo a una strada»
Circolo tennis, sfratto al ristorante: «Ora siamo in mezzo a una strada»
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 4 Novembre 2020, 08:10

ANCONA  - Affitti non pagati, scatta l’ordinanza di sgombero per il gestore del ristorante L’Orizzonte a Pietralacroce. Il locale dovrà essere liberato entro 15 giorni, altrimenti il Comune, proprietario dell’immobile di via Fratelli Zuccari 4, attiguo ai campi da tennis, procederà con lo sfratto. 

 
L’Amministrazione reclama 25.600 euro di affitti alla Risto Tennis Sas di Alfredo Di Giacomo & C. a cui, scaduta la convenzione con l’Ata (giugno 2018) e andata deserta l’asta per la concessione del ristorante, è stata autorizzata la prosecuzione temporanea dell’attività, previa stipula di un regolare contratto di locazione, nelle more della gara per il nuovo affidamento del centro sportivo, poi assegnato al Circolo Tennis Ancona. Tuttavia, il nuovo contratto non è mai stato firmato e ora siamo alla resa dei conti.

L’ufficio legale del Comune si è mosso su due fronti. Prima ha revocato la licenza, contestando anche un abuso edilizio relativo al pergolato esterno del ristorante. Poi ha richiesto il pagamento dei canoni, più volte sollecitati, per arrivare all’ordinanza di sgombero. Contro il primo provvedimento la società Risto Tennis ha fatto ricorso al Tar, contestando un abuso di potere da parte del Comune e segnalando che il pergolato era stato ereditato dal precedente gestore: i giudici, però, hanno dato ragione all’Amministrazione. Subito dopo la sentenza è arrivata l’ordinanza che minaccia lo sfratto: suona come un colpo di grazia per Di Giacomo che preannuncia un doppio ricorso al Tar e al Consiglio di Stato, ma al tempo stesso non sa come andare avanti. «Cacciano me e la mia famiglia in piena emergenza Covid» dice l’imprenditore che si sente vittima di una situazione grottesca. 

«Per 5 anni ho tenuto in piedi un’area che sarebbe sprofondata nel degrado, ho presidiato il territorio, curato il verde, dato da mangiare ai bambini delle scuole. Invece di ringraziarmi, il Comune mette in mezzo a una strada me e la mia famiglia - si sfoga Di Giacomo -. Al momento di firmare il contratto d’affitto da 1300 euro al mese più Iva mi sono stati chiesti 9mila euro di arretrati, senza possibilità di rateizzare, oltre a una fideiussione che nessuna banca mi concedeva. In più, su una struttura comunale mi è stato contestato un abuso edilizio che ho ereditato dal precedente gestore. Ho subito danni economici enormi da quando firmai il contratto con l’Ata: una sera mi è stata staccata la luce all’improvviso, quando avevo 130 persone in sala. Ma sono comunque andato avanti tra mille difficoltà, accumulando debiti. Adesso che è intervenuto il nuovo gestore e avevo la possibilità di rialzarmi, mi fanno chiudere, in pieno Covid, dopo la crisi del lockdown. Io posso non aver pagato, è vero, ma non scappo con i soldi. E ci sono 4 dipendenti che, come me, ora sono sul lastrico perché non riesco a saldare gli stipendi». 

Il contenzioso, che potrebbe protrarsi per mesi, rischia di ripercuotersi sulle tempistiche del bando per la gestione complessiva del Centro Tennis che il Comune intende pubblicare per il luglio 2021 con una gestione univoca del ristoranti e dei campi.

La struttura sportiva oggi è in mano al circolo Tennis Ancona di Paolo Mazzarini che ha saputo risollevarla dal buio in cui era sprofondata dopo i fasti del passato. 

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