Nessuno vuole il Coppi, va di nuovo deserta l'asta per il supercinema: le offerte partivano da 450mila euro

Ancora deserta l'asta per il cinema Coppi
Ancora deserta l'asta per il cinema Coppi
di Massimiliano Petrilli
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Giovedì 24 Marzo 2022, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 22:09

ANCONA - «Gara conclusa, bene non aggiudicato». I titoli di coda dell’ultimo film sono passati da 14 anni mentre le luci di una nuova ribalta non riescono ad accendersi. Nessuno vuole il Supercinema Coppi, anche l’ultima asta telematica è andata deserta. L’offerta base di 450mila euro è rimasta senza rilanci. Ora potrebbe essere fissata un altro passaggio per vedere se, a un prezzo ulteriormente ribassato, l’immobile di corso Carlo Alberto potrà attirare investitori. 

 
Sta di fatto che la serranda continuerà a restare abbassata e il buio dominerà ancora la platea con i suoi 550 posti a sedere, esauriti nel 2001 per la prima nazionale della “Stanza del figlio”, girato ad Ancona da Nanni Moretti.

In quella stessa sala dove alla fine degli anni ‘90 la società Amici della Musica “Guido Michelli” organizzò un memorabile concerto di Uto Ughi. Poi le pellicole destinate a un pubblico sempre più esiguo sino alla decisione di spegnere i riflettori nel 2008. Facendo venir meno uno dei punti riferimento per gli appassionati del cinema e ritrovo del Piano. 


Tramontata l’idea della giunta Sturani di trasformarlo nel secondo teatro della città, si fece avanti l’ipotesi di un’immobiliare di trasformare l’ormai ex cinema di corso Carlo Alberto in un edificio a sei piani di abitazioni per l’edilizia convenzionata: 26 appartamenti, di cui due da 110 metri quadrati. Una pratica però mai arrivata alla fine. Con la sala cinematografica, che era tra le più qualificate della città sotto il profilo tecnico, abbandonata al suo destino di degrado in attesa della miglior offerta. «Su richiesta dei proprietari dell’immobile nel 2015 abbiamo decretato la defunzione, tecnicamente si dice così, del cinema. Un passaggio che consentiva di poter destinare quei locali a edilizia residenziale - aveva ricordato nelle settimane scorse Pierpaolo Sediari, assessore all’Urbanistica - Poi più nulla. Nessuno si è fatto sentire». 


Le aste hanno sinora determinato la vita dei cinema una volta accantonate le pellicole. Come avvenuto ad esempio per la multisala Mr.Oz di via Damiano Chiesa. Tre anni fa la vendita era stata perfezionata per 520mila euro. L’ipotesi di riqualificazione prevedeva la realizzazione di un’autorimessa di 360 mq al piano interrato, un negozio di 200 mq, uffici e appartamenti, per un investimento di 1,5 milioni di euro. Ma da quel momento in Comune non è arrivata alcuna richiesta a costruire. La rimozione degli arredi aveva invece fatto riaprire l’ingresso dell’ex Alhambra di corso Amendola. Una ditta aveva portato via oltre 1000 poltroncine, l’impianto elettrico, i pannelli le tende e l’intero arredo, compresi la cassa e quello che resta del bar.


Il locale doveva essere completamente svuotato per permettere poi la presentazione del progetto con cui l’ex cinema sarebbe dovuto diventare un punto vendita di una grande catena della bellezza e dell’igiene che si era aggiudicata l’immobile all’asta per una somma di circa 300mila euro. Il progetto doveva essere approvato dal Comune tenendo conto di alcuni vincoli dettati dalla Soprintendenza. Ma nessuno si è presentato negli uffici comunali dell’Urbanistica.

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