ANCONA - Non tutti domani, giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, avranno la possibilità di andare al cimitero a pregare per i propri cari. C’è chi dovrà rimanere a casa per motivi di salute, soprattutto le persone anziane, chi invece non potrà contare su un accompagnatore. Ma c’è anche chi non avrà la possibilità di deporre un fiore sulla tomba del proprio familiare perché alcune zone del cimitero di Tavernelle - e non solo - sono vietate al pubblico. Per sistemare i 13 cimiteri della città, la giunta nel piano triennale ha stanziato 900mila euro, che fanno circa 23mila annui a cimitero per il triennio di riferimento.
Il dubbio è che non siano sufficienti a guardare per esempio le condizioni in cui versa il cimitero di Tavernelle.
Degrado e incuria ancora più inaccettabile, per il fatto che questa struttura riposano alcuni ex sindaci di Ancona, oltre a cittadini benemeriti. Eppure qui la fanno da padroni i piccioni che il Comune ha tentato di allontanare mettendo falchi in plastica sul soffitto esterno della chiesa. Se il restauro di queste strutture monumentali potrebbe coinvolgere la Soprintendenza, così non è nei pressi della Sala del Commiato dove una parte dei colombari all’ingresso del cimitero sono stati chiusi per pericolo di crolli.
Una struttura costruita alla fine degli anni Novanta dove crepe e ferri esposti sono sotto gli occhi di tutti. Come se non bastasse, a completare questa galleria degli orrori, strade piene di buche, bagni impraticabili al punto tale che in alcuni mancano le porte, e marciapiedi ridotti in pessime condizioni. Crolli si sono avuti anche al cimitero del Pinocchio, mentre a Posatora per segnalare il rischio è stato posizionato un cartello stradale con divieto di transito e annesso cavalletto, onde evitare che qualche mattone possa cadere in testa a qualcuno.