ANCONA - Sopralluogo terminato. Ora la relazione con gli interventi da compiere, i lavori di messa in sicurezza e poi la tanto agognata riapertura di San Domenico. Quando? Il Natale è ormai andato, la prossima festività è la Pasqua. La speranza è che il gioiellino di piazza del Papa possa tornare fruibile per i primi mesi del 2023. Ma si sa, quando c’è di mezzo la burocrazia è tutto più lungo e complicato.
Che la chiesa possa riaprire quanto prima se lo augurano i domenicani, i residenti e tutti i fedeli che dal 9 novembre, giorno delle prime scosse, sono costretti a celebrare messa in una cappellina a cui si accede da via Zappata.
Le verifiche
Ieri mattina è andato in scena, a partire dalle 9, l’ultimo atto del sopralluogo compiuto dai tecnici del Comune e dalla Soprintendenza. È stata visionata e analizzata la parte della volta, a cui si accede prendendo una strettissima scala a chiocciola. L’elemento architettonico è uno dei più fragili della chiesa, già danneggiato con il terremoto dell’ottobre del 2016. Allora, servì un anno e mezzo per completare i lavori di manutenzione necessari alla riapertura al pubblico. L’intervento aveva anche portato all’installazione di una rete a protezione della volta, affinché eventuali cedimenti non piombassero sulla navata affollata di fedeli. Proprio sulla rete sono caduti i calcinacci che si sono staccati dalla volta dopo le scosse di un mese e mezzo fa. Da quel giorno, la chiesa, con l’ingresso monumentale da piazza del Papa, è inaccessibile. L’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Manarini aveva detto che «faremo tutto il possibile per restituire quanto prima la chiesa ai fedeli e alla comunità dei domenicani».
Prima bisogna reperire i fondi necessari all’intervento di messa in sicurezza.
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