Natale in castigo per la chiesa di San Domenico: «Speriamo di riaprire per Pasqua»

Natale in castigo per la chiesa di San Domenico: «Speriamo di riaprire per Pasqua»
Natale in castigo per la chiesa di San Domenico: «Speriamo di riaprire per Pasqua»
di Federica Serfilippi
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Venerdì 23 Dicembre 2022, 03:45

ANCONA - Sopralluogo terminato. Ora la relazione con gli interventi da compiere, i lavori di messa in sicurezza e poi la tanto agognata riapertura di San Domenico. Quando? Il Natale è ormai andato, la prossima festività è la Pasqua. La speranza è che il gioiellino di piazza del Papa possa tornare fruibile per i primi mesi del 2023. Ma si sa, quando c’è di mezzo la burocrazia è tutto più lungo e complicato.

Che la chiesa possa riaprire quanto prima se lo augurano i domenicani, i residenti e tutti i fedeli che dal 9 novembre, giorno delle prime scosse, sono costretti a celebrare messa in una cappellina a cui si accede da via Zappata. 

Le verifiche

Ieri mattina è andato in scena, a partire dalle 9, l’ultimo atto del sopralluogo compiuto dai tecnici del Comune e dalla Soprintendenza. È stata visionata e analizzata la parte della volta, a cui si accede prendendo una strettissima scala a chiocciola. L’elemento architettonico è uno dei più fragili della chiesa, già danneggiato con il terremoto dell’ottobre del 2016. Allora, servì un anno e mezzo per completare i lavori di manutenzione necessari alla riapertura al pubblico. L’intervento aveva anche portato all’installazione di una rete a protezione della volta, affinché eventuali cedimenti non piombassero sulla navata affollata di fedeli. Proprio sulla rete sono caduti i calcinacci che si sono staccati dalla volta dopo le scosse di un mese e mezzo fa. Da quel giorno, la chiesa, con l’ingresso monumentale da piazza del Papa, è inaccessibile. L’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Manarini aveva detto che «faremo tutto il possibile per restituire quanto prima la chiesa ai fedeli e alla comunità dei domenicani». 
Prima bisogna reperire i fondi necessari all’intervento di messa in sicurezza.

Pendente c’è anche la richiesta della Regione di sbloccare lo stato di emergenza per il sisma. Questo vorrebbe dire l’arrivo di soldi per riparare i danni e, in teoria, meno inghippi burocratici a cui dover far fronte. «La volontà di mettere la chiesa in sicurezza c’è, speriamo di riaprire quanto prima» le parole di padre Olmi. L’obiettivo: primi mesi del 2023 in tempo per celebrare la quaresima.

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