Il sogno dei commercianti anconetani: «Corso Garibaldi coperto come la Galleria di Milano»

Il sogno dei commercianti anconetani: «Corso Garibaldi coperto come la Galleria di Milano»
Il sogno dei commercianti anconetani: «Corso Garibaldi coperto come la Galleria di Milano»
4 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Aprile 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 07:29

ANCONA C’è chi lo vorrebbe più verde o illuminato e chi, invece, lo sogna addirittura coperto. In attesa di conoscere i progetti dell’Amministrazione che verrà, abbiamo chiesto ai commercianti di immaginare un nuovo Corso Garibaldi. Carta bianca e un solo obiettivo: renderlo nuovamente il cuore bello e strategico di Ancona. «Servono cose semplici e funzionali» è il manifesto programmatico di Giulia Gavetti, dell’omonimo negozio di calzature di Piazza Roma. «Degli alberi che facciano un po’ d’ombra e qualche panchina sotto, come al Viale» continua, dando forma ai suoi pensieri. 


Il verde 

Sulla stessa linea Gianmarco Borgia, titolare del negozio d’abbigliamento “L’altra Storia”: «vogliamo metterci delle piante? Perché no! Quelle son sempre ben viste».

Lui arriva dalla Romagna e tra Rimini e Riccione, di corsi a misura di turista ne sa qualcosa. «Qualche gioco di luce ce lo vedrei bene» riflette, sottolineando come sia una soluzione già adottata in altre realtà. «La luce porta gente» rimarca Andrea Masini, titolare della boutique Ramas. «Vicino a noi ci sono aziende conosciute che illuminano città di tutto il mondo. Perché non possiamo collaborare con loro?» si chiede.

La manutenzione

Sul fronte dell’arredo urbano, però, ci va più cauta Rossana Subiaco, titolare della rivendita di cosmetici Capellomania. «Le fioriere? A metterle si fa presto ma poi bisogna mantenerle. Diventano un secchio della spazzatura se non c’è chi le controlla e le mantiene» avverte. «Cosa mi piacerebbe vedere? Sicuramente degli eventi. Ogni volta che c’è qualche iniziativa si vende di più» nota Giada Pesaresi, store manager del punto vendita Yves Rocher. Ma quali eventi? «Magari degli aperitivi, qualcosa che abbia a che fare col cibo» ipotizza. «Hanno chiuso questo corso per fare un’isola deserta» polemizza Subiaco. Attenzione, però, alla tipologia di iniziativa. «Non mettere le bancarelle sarebbe un’attrattiva molto importante per i turisti» lamenta Maurizio Mosconi, titolare del negozio Thun e di Click Caffè. A non piacergli non è certo l’idea di fondo: «Un conto sono le casettine di legno che vengono installate a Natale, un conto è quello scempio di bancarelle una diversa dall’altra che copre le bellezze dei palazzi», sottolinea, puntando il dito contro i mercati infrasettimanali e del weekend. 

I parcheggi

Se c’è una cosa che unisce tutti i commercianti del centro, in ogni caso, quella è la tematica dei parcheggi. «Devono creare parcheggi ad un prezzo accessibile, anche un euro all’ora» propone Gavetti. «Il centro sta morendo ed il problema sono i parcheggi. Se ci fossero, le persone verrebbero» dice preoccupata Subiaco. Non solo: a mancare sono pure le attività commerciali, almeno quelle di un certo tipo. «Io non darei la possibilità di aprire qui alle catene che stanno nei centri commerciali. Se uno le cerca, che andasse nei centri commerciali che hanno pure i posteggi gratuiti» spiega. Dopo una bella dose di praticità, però, ogni tanto fa bene anche sognare. «Il mio sogno nel cassetto? È impossibile, ma mi piacerebbe vedere Corso Garibaldi coperto come la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Se devo pensare a qualcosa che possa cambiare la storia del commercio...» suggerisce Mosconi. Del resto, si era detto nessuna regola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA