Ancona, il centro è tutto un cantiere. Chiuso un terzo delle scuole ma riaprono musei e palazzetti

Ancona, il centro è tutto un cantiere. Chiuso un terzo delle scuole ma riaprono musei e palazzetti
​Ancona, il centro è tutto un cantiere. Chiuso un terzo delle scuole ma riaprono musei e palazzetti
di Stefano Rispoli
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Venerdì 11 Novembre 2022, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 18:05

ANCONA La terra continua a tremare, ma Ancona prova a tornare alla normalità. La città assomiglia a un cantiere aperto, fra transenne, nastri, muri sgretolati e macerie. La conta dei danni è appena iniziata e mentre vigili del fuoco, protezione civile e tecnici comunali sono impegnati ad evadere decine di richieste d’aiuto, sopralluoghi e verifiche statiche, il Comune fa un passo avanti verso il ritorno alla quotidianità: oggi riaprono musei, teatri, impianti sportivi, piscine e pure le scuole, anche se circa un terzo dei plessi resteranno chiusi in attesa di ulteriori verifiche e piccoli interventi di messa in sicurezza perché, per fortuna, non si registrano danni consistenti, a parte l’istituto privato delle Pie Venerini che presenta criticità maggiori.

I plessi

Rimangono sigillate 24 scuole su 80.

L’elenco: i nidi Babylandia (via della Ferrovia), Agrodolce (via Redi) e Papaveri e Papere (via Ginelli), la scuola Leopardi-De Amicis-Antognini (via Veneto), la Pascoli via Cadore), le scuole d’infanzia L’Acquario (via della Ferrovia), Casa dei Bambini (via Podgora), Verne (via Tiziano), 25 Aprile, Fantasia (via Fermo), Sabin (via Camerano) e Tombari (via dell’Artigianato), la media di via del Conero, la primaria Da Vinci (via Marconi), la media Podesti, la primaria Domenico Savio (via Torresi), la primaria Maggini (via Croce), le medie Marconi (via Verga), Pinocchio (via della Madonnetta), Buonarroti (via Lanzi), Volta (via Da Vinci) e Fermi (via Metauro), oltre alla Dante Alighieri. Quanto agli istituti superiori, di competenza della Provincia, resta chiuso, fino a lunedì, solo il Podesti di Chiaravalle che ha registrato danni diffusi ma non strutturali. Riaprono oggi tutte le scuole superiori di Ancona e Senigallia, «anche se in alcuni casi ci saranno delle limitazioni in attesa di interventi di bonifica», spiega Daniele Carnevali, presidente della Provincia: ad esempio la palestra dell’Itis Volterra è interdetta, come 6 aule dell’alberghiero Panzini e un paio del liceo Da Vinci di Jesi. Off limits gli uffici della stessa Provincia (tutti i dipendenti sono in smart working), mentre riaprono tutti gli impianti sportivi e gli edifici che ospitano beni e servizi culturali, come la Mole, la Pinacoteca, la Biblioteca, il museo tattile Omero e i teatri gestiti da Marche Teatro. Via libera, dunque, a mostre e spettacoli. Ma intanto la città, spaventata e sotto choc, porta i segni delle ferite del terremoto. È tutta un cantiere: a quelli soliti e infiniti - dagli Archi a via XXIX Settembre, solo per citare i più impattanti - si aggiungono transenne ovunque in centro, come in via Zappata o al palazzo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in via Palestro.

I vandali

E dove non ci sono i nastri fissati dai vigili del fuoco è perché magari ci sono arrivati i vandali, come alle scalinate che collegano via Matteotti a via Scosciacavalli. Il tunnel pedonale era stato interdetto a poche ore dalla prima scossa, dal momento che si sono verificati dei distacchi di intonaco e di pezzetti di cemento. Eppure qualcuno ha pensato bene di strappare le protezioni per rendere libero il passaggio, infischiandosene dei pericoli. I furbetti del terremoto fanno scopa con i bontemponi che hanno pubblicato dei post-fake attribuiti a Valeria Mancinelli, annunciando riaperture delle scuole a macchia di leopardo: la sindaca ha sporto denuncia alla polizia postale contro «questi deficienti», come li ha ribattezzati senza peli sulla lingua.

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