Centinaia di edifici lesionati ad Ancona, aumentano gli sfollati: «Verifiche no-stop: un assedio»

Centinaia di edifici lesionati ad Ancona, aumentano gli sfollati: «Verifiche no-stop: un assedio»
Centinaia di edifici lesionati ad Ancona, aumentano gli sfollati: «Verifiche no-stop: un assedio»
di Andrea Maccarone
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Lunedì 14 Novembre 2022, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 15:18

ANCONA  - Più passano i giorni, più si susseguono i sopralluoghi dei vigili del fuoco e più famiglie vengono sfollate. Ieri è toccato a 9 inquilini di un palazzo di via Ascoli Piceno, giudicato inagibile, dopo le 7 sgomberate sabato da via del Castellano e 8 da via Collodi. Ormai sono quasi un centinaio gli sfollati, molti dei quali hanno trovato autonoma sistemazione, altri si sono rivolti al centro d’assistenza del Palaindoor. Nel frattempo, sono stati riaperti tutti i cimiteri. Solo ad Ancona il numero degli sfollati è salito a 102. 


Le verifiche


Gli amministratori condominiali sono sommersi dalle richieste di verifica delle condizioni degli stabili. Il terremoto ha colpito centinaia di edifici in città. In gran parte, per fortuna, si stratta di piccoli danni: fessure, crepe, intonaco caduto. «Ci stanno chiamando di continuo - dice Simona Bastari, titolare di Condominio Felice -, vogliono che andiamo a verificare con i vigili del fuoco se le crepe che si sono create sono pericolose». «Ho passato due giorni a girare tra i condomini - spiega l’amministratore Franco Ciammitti - tante piccole fessurazioni un po’ ovunque». Il paradosso, aggiunge, è che «abbiamo danni maggiori in costruzioni degli anni ’60 rispetto a edifici di fine ‘800 e primi del ‘900.

In certi casi siamo dovuti intervenire tirando giù le lastre di travertino attaccate alle pareti perché pericolanti». In giro sembra che siano davvero tanti i palazzi feriti dalle scosse. «Ci chiedono tutti di intervenire subito e rimettere a posto il danno - spiega l’amministratore Massimo Maurizi - ma lo sciame sismico continua e se arriva una scossa forte siamo daccapo. Ai miei condomini, se non ci sono danneggiamenti consistenti, suggerisco di aspettare che si assesti la situazione».

Molti chiedono se sia stata stipulata preventivamente una polizza sui danni da terremoto. «Non ce l’ha quasi nessuno perché ha un costo elevato - spiega Simona Bastari -, in media stiamo sui 1.500-2mila euro per un condominio di 20 unità immobiliari». E visto il numero elevato di richieste di intervento, e l’impossibilità da parte dei vigili del fuoco di interessarsi tempestivamente alla pioggia di domande, gli amministratori sono costretti a rivolgersi a tecnici privati: «Sono ingegneri che collaborano con la protezione civile e si occupano di redigere dei report dopo approfonditi sopralluoghi - spiega Ciammitti - il tutto per un costo qualche centinaia di euro». 

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