Case popolari fantasma, la beffa degli alloggi attesi da trent'anni: «Colpa delle ditte che fanno disastri»

Il cantiere di piazza Aldo Moro fermo al palo
Il cantiere di piazza Aldo Moro fermo al palo
di Stefano Rispoli
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Venerdì 26 Febbraio 2021, 05:40

ANCONA - Compie dieci anni il cantiere di via Mingazzini. Ma almeno il palazzone da 52 alloggi accanto all’ex Crass si vede e tra qualche mese si toccherà con mano. Un’attesa lunga, sì. Ma niente in confronto alla piazza-fantasma intitolata ad Aldo Moro. Da tre decenni gli abitanti di Passo Varano ne aspettano la nascita. In compenso, sul lato di via Maestri del Lavoro è in dirittura d’arrivo il complesso che ospiterà 58 abitazioni e, sotto il porticato al piano terra, delle attività commerciali. Molto più indietro, invece, è il cantiere dell’ex scuola Bramante in via Petrarca, vecchio 13 anni. 

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Nel risiko delle opere progettate e gestite dall’Erap, procedono a buon ritmo i lavori per l’Aus Social Lab agli Archi dove, nell’ambito della demolizione degli edifici di Largo Borgo Pio, sorgeranno anche 9 appartamenti di cui 6 (da 44 a 92 mq) di edilizia residenziale pubblica, destinati a famiglie di over 65 o con portatori di handicap e 3 di edilizia sociale del Comune, riservati a categorie svantaggiate.

Termine per la consegna: marzo 2022. Ma per un cantiere che avanza, ce ne sono altri che arrancano. La beffa più clamorosa è a Passo Varano, dove le ruspe viaggiano a due velocità.

Da un lato c’è l’edificio su via Maestri del Lavoro che ospita 58 appartamenti di edilizia sovvenzionata tra i 62 e i 72 mq a prova di terremoto, distribuiti su 6 livelli, con spazi per attività commerciali al piano terra. Un’opera da 5,2 milioni che, pur a rilento, verrà alla luce entro il 2022. Anno in cui, molto ottimisticamente, si prevede anche la conclusione del cantiere infinito da 3 milioni per i 30 alloggi di edilizia agevolata su piazza Aldo Moro, la piazza che non c’è (da trent’anni).

«Abbiamo rescisso e chiesto il risarcimento danni alla ditta campana che stava svolgendo lavori non conformi - spiega Maurizio Urbinati, direttore Erap -. Abbiamo dovuto rivedere i materiali e la progettazione, ma intanto i lavori sono stati riassegnati a un’impresa di Teramo e dovrebbero partire tra 2-3 mesi».
Il problema delle ditte che si aggiudicano le opere con maxi ribassi d’asta e poi non le eseguono a dovere è un classico tutto italiano. «Alcune hanno creato un sacco di disastri ed è uno dei motivi per cui non si può ancora realizzare l’edificio per 54 appartamenti (7 milioni di investimento, ndr) sempre a Passo Varano - aggiunge Urbinati -. Prima vanno completate le altre opere, inclusa la realizzazione della stessa piazza che costerà un milione con l’ampliamento del parcheggio interrato».

Per i 52 alloggi di via Mingazzini (40 di edilizia sovvenzionata che fanno capo alla graduatoria delle case popolari, 12 di edilizia agevolata per redditi più alti) il cantiere da 25,5 milioni, inaugurato 10 anni fa, si è interrotto addirittura due volte per un paio di rescissioni contrattuali e perché, a metà dei lavori, la ditta seconda classificata (anche questa teramana) aveva vinto il ricorso al Consiglio di Stato. Il traguardo è vicino, ma passerà ancora qualche mese per l’assegnazione perché sono sorti problemi con i sottoservizi dell’ex Crass e una linea dell’acqua andrà deviata. Anche il cantiere da 4,5 milioni dell’ex scuola Bramante in via Petrarca, per 33 appartamenti di edilizia sovvenzionata, ha conosciuto continui stop&go dovuti a ricorsi e contenziosi: dopo 13 anni è ancora lì, ma i lavori sono ripresi grazie a una ditta di Senigallia che conta di portarli a termine entro un anno. Facciamo partire il countdown?

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