Sos case di riposo, i contagi schizzano e si continua a morire: "Siamo rimasti con soli due infermieri"

Contagi ancora in aumento nelle case di riposo
Contagi ancora in aumento nelle case di riposo
3 Minuti di Lettura
Martedì 26 Gennaio 2021, 03:00

ANCONA - Continua l’emergenza nelle case di riposo della provincia anconetana. Alla Fondazione Recanatesi di San Sabino, ad Osimo, il numero di positivi tra gli anziani ospiti è schizzato in cinque giorni da 10 agli attuali 57, di cui la maggior parte sintomatici ma solo uno con necessità di ricorrere alle cure mediche ospedaliere.  

LEGGI ANCHE:

Coronavirus, quelli che non si contagiano: la scienza studia il caso degli “immuni per natura”


L’emergenza è rappresentata non solo dal contagio incontrollato, ma soprattutto dalle difficoltà a gestire il lavoro interno, visto che dei 16 infermieri da giovedì ne sono arruolabili solo 3, scesi ieri ad appena 2.

Dopo un primo contatto con la Marina Militare che non ha avuto seguito, il presidente del Recanatesi, Jacopo Bellaspiga, ha lanciato nuovi appelli alle istituzioni per avere aiuto, concretizzati ieri mattina da richieste inviate con posta elettronica certificata alle autorità preposte, ad Asur, Protezione civile e Regione in particolare.

«Ma al momento –ha rivelato ieri sconfortato Bellaspiga- non abbiamo ricevuto risposte, siamo da soli con due infermieri a disposizione e 105 ospiti da gestire, di cui oltre la metà contagiati, una intera ala della struttura è in quarantena». Intanto le Liste civiche di Osimo hanno annunciato di aver protocollato ieri un ordine del giorno per sollecitare l’amministrazione comunale a «rompere il suo silenzio e predisporre con urgenza un’adeguata assistenza sanitaria mediante il reclutamento di infermieri, operatori sociosanitari da inviare a supporto del personale della casa di riposo Recanatesi, avvalendosi anche della società partecipata Asso, preposta a servizi sociali».


Case di riposo nei tentacoli del Covid. Nella notte tra domenica e lunedì si è registrato un altro decesso al Collegio Pergolesi di Jesi, dove la situazione continua a essere drammatica. Ora sono 42 gli ospiti positivi (su 57) oltre a 10 operatrici. In ospedale sono ricoverati all’ospedale Carlo Urbani 10 anziani. Quello della notte scorsa è il terzo decesso nel giro di pochi giorni, si tratta di una anziana ultraottantenne che veniva curata in struttura poiché sintomatica. Una delle tre ospiti che versavano in condizioni più preoccupanti.

Due invece i religiosi contagiati: Fratel Tito, 82 anni, il reggente della Confraternita, ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Carlo Urbani in condizioni stazionarie nella loro gravità e un altro religioso della Confraternita Nostra Signora della Misericordia, 63 anni. Sabato si è recato in sede un medico della Marina Militare per valutare le necessità assistenziali della struttura, attivato tramite il Comitato Operativo Interforze. Usca e infermiere della struttura sono allo stremo per la gestione del servizio. Resta invariata la situazione alla casa di riposo di Cupramontana, dove sono 32 gli ospiti contagiati e 7 operatori sanitari. Allarme rosso anche alla casa di riposo comunale di Morro d’Alba, dove 21 ospiti su 22 sono positivi, con 8 anziani ricoverati in ospedale e positivi anche 5 operatori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA