Caro carburanti, Conerobus a terra: «Spese extra per due milioni»

Caro carburanti, Conerobus a terra: «Spese extra per due milioni»
Caro carburanti, Conerobus a terra: «Spese extra per due milioni»
di Stefano Rispoli
3 Minuti di Lettura
Sabato 10 Settembre 2022, 04:10

ANCONA - Dopo il Covid, il caro carburante. Una doppia mazzata per la Conerobus che, nonostante la crisi dilagante, è riuscita a far quadrare i conti in un 2021 nero, contrassegnato dagli effetti della pandemia e dai rialzi del costo di benzina, gasolio e metano, per non parlare delle bollette di luce e gas che stanno mettendo in ginocchio famiglie e imprese.

Ma il futuro è ancora nebuloso e l’azienda di trasporto locale è stata di nuovo costretta a rivedere il proprio bilancio previsionale alla luce degli ultimi rincari. «Per il momento stimiamo una spesa extra di almeno 2 milioni di euro» dice il presidente Muzio Papaveri, che lancia un grido d’allarme: «È assolutamente necessario un intervento di Stato e Regione perché l’emergenza che stiamo vivendo è ancor peggiore della pandemia.

Per far fronte alle conseguenze del Covid perlomeno erano stati stabiliti dei ristori, che non abbiamo ancora ricevuto nella loro interezza. Al momento, invece, non è prevista nessuna forma di sostegno». 

La stima 

Si calcola che le aziende di trasporto locale delle Marche avranno bisogno di un intervento da 15-20 milioni di euro l’anno per riequilibrare un settore travolto dalla crisi. Ma intanto Conerobus è ancora alle prese con gli effetti della pandemia: il Comune, per conto dello Stato e della Regione, mercoledì scorso ha determinato un impegno di spesa di un milione e 305mila euro come tranche dei ristori Covid da erogare alla società Atma Scpa per conto della quale la consorziata Conerobus Spa svolge il servizio di trasporto urbano. «Ma tutte queste somme non sono sufficienti - avverte Papaveri - perché il 31 marzo è cessata l’emergenza sanitaria, ma la guerra in Ucraina ha peggiorato la situazione economica mondiale. Tra inflazione e caro carburante ci aspetta un triennio durissimo». 
L’allarme è codificato nella nota integrativa del bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 in cui l’azienda evidenzia che «il prezzo delle materie prime rimane estremamente alto, il carburante ha raggiunto il picco a marzo 2022, superando quello durante la crisi storica degli anni ‘70. I prezzi superano o so avvicinano notevolmente ai 2 euro per litro, con aumenti del 40% per la benzina e del 52% el diesel». E così, i costi hanno subito un’impennata: 1 milione e mezzo in più in un anno (da 3,7 milioni del 2020 a 5,3 milioni del 2021) per le materie prime e di consumo. Ma contestualmente preoccupa il crollo del valore della produzione, con un calo di 3,8 milioni di introiti rispetto al 2019 dovuto alla contrazione di biglietti e abbonamenti, conseguente, si legge nel documento esplicativo del bilancio 2021, in parte «alle norme che hanno ridotto la capacità di trasporto per rispettare il distanziamento sociale» e in parte «alla digitalizzazione delle attività economiche, educative e commerciali». 

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