Caro carburante, la rabbia dei benzinai di Ancona: «Fango contro di noi, non c'entriamo con gli aumenti»

Caro carburante, la rabbia dei benzinai di Ancona: «Il governo ha gettato fango contro di noi»
Caro carburante, la rabbia dei benzinai di Ancona: «Il governo ha gettato fango contro di noi»
di Antonio Pio Guerra
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Sabato 14 Gennaio 2023, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 17:31

ANCONA - È scontro aperto tra Governo e distributori di benzina. Non sono passate inosservate le dichiarazioni di alcuni esponenti dell’Esecutivo che suggerivano un’azione speculativa di benzinai e compagnie petrolifere dietro l’ultimo caro-carburante. E mentre da Palazzo Chigi arrivano nuove misure atte a contrastare gli aumenti seguiti al taglio dello sconto sulle accise, i gestori degli impianti minacciano la serrata, anche se dopo l’incontro di ieri la protesta sembra per il momento congelata. Il malcontento, anche ad Ancona, è tanto.

«Il Governo ha gettato fango contro i benzinai per salvare le apparenze» è l’affondo di Francesca Zandri, Impianti Distribuzione Petroli. «I gestori non hanno nessun potere di cambiare il prezzo.

Cosa potrebbero fare? I prezzi li indicano le compagnie e noi dobbiamo rispettarli» dice Claudio Mazzoni, il gestore della stazione di servizio Shell di Tavernelle, sulla Cameranense. 


L’appello 


È di guardare più in alto, invece, il consiglio che ci arriva da un altro impianto della conchiglia, stavolta in località Pinocchio: «Bisogna andare più a fondo, vedere se realmente le compagnie stanno speculando» suggerisce la gestrice, Gabriella Andreucci. Tutti sono concordi, invece, nel sostenere che questo brusco aumento dei prezzi di inizio anno abbia influenzato negativamente i comportamenti dei clienti. «Le vendite sono diminuite molto. I clienti tendono a consumare il meno possibile» racconta la Andreucci. «La gente non fa più benzina come prima. In tanti si sono lamentati di questi aumenti», aggiunge Mazzoni. Ma c’è anche chi si spinge oltre ed arriva addirittura alle offese. «Il benzinaio è quello che ci mette la faccia. Capita spesso che la gente arrivi e dia dei ladri ai ragazzi nel piazzale» racconta la Zandri. 


Il provvedimento


Nel tentativo di fornire un supporto ai consumatori, il Governo ha varato un apposito provvedimento contenente le misure di contrasto al caro-benzina. Ed oltre a controlli più serrati da parte della Guardia di Finanza, nel testo finale approvato dall’Esecutivo vi era anche l’obbligo per i gestori di esporre – accanto ai prezzi da loro praticati – il prezzo medio nazionale, d’ora in poi calcolato su base giornaliera e non più settimanale. Una mossa, questa, non particolarmente apprezzata dai gestori. «Io non ne vedo l’utilità. Già abbiamo due prezzi, quello del servito e quello del self. Non facciamo altro che confondere il cliente» ragiona Mazzoni, dalle Tavernelle. 


La protesta


«Non penso ci fosse bisogno di questo provvedimento. Spianerà la strada alle critiche» interviene la Andreucci. «È veramente una sciocchezza» entra a gamba tesa la Zandri. «Già esiste l’Osservatorio Carburati, un sito dove si possono ottenere informazioni sui prezzi» continua la titolare di Impianti Distribuzione Petroli. Ora, però, le cose sembrano cambiate. Il Governo pare infatti intenzionato a fare marcia indietro su alcune misure di contrasto al caro-benzina, quantomeno sulle più contestate. Ed a fronte di questa apertura, le associazioni di categoria dei benzinai hanno sospeso la due giorni di sciopero in programma tra 25 e 26 gennaio. Ma il futuro rimane incerto. «Viviamo alla giornata e, francamente, attualmente facciamo fatica ad essere ottimisti» chiosa la Zandri. Insomma, quella che pensavamo essere la luce in fondo al tunnel dell’ennesima emergenza, in realtà si è rivelata essere soltanto la spia della riserva.

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