Bollette-salasso, rincari da un milione. Il Comune spegne i monumenti per protesta: «Il Governo intervenga subito»

Il Comune di Ancona parteciperà alla protesta contro il caro-bollette
Il Comune di Ancona parteciperà alla protesta contro il caro-bollette
di Massimiliano Petrilli
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 08:40

ANCONA - I 700mila euro in più già previsti nel Bilancio votato a dicembre potrebbero non bastare. I maxi aumenti delle bollette di energia e gas, salvo interventi dl Governo, sono destinati a bruciare importanti risorse dei budget comunali. Fino a un milione in più secondo le stime più prudenti con aumenti annui del 30%.

Le ripercussioni? Tagli dei servizi, dalla cultura al sociale, dai servizi aggiuntivi del trasporto pubblico locale agli eventi perchè il Comune non può ricorrere a mutui per fronteggiare la spesa corrente. 

 
Se ieri il premier Draghi ha annunciato «un intervento contro il caro-bollette», l’Associazione dei Comuni (Anci) ha deciso di lanciare un segnale: monumenti e piazze al buio. Oggi dalle 20 alle 20.30 in città resteranno al buio la facciata del Teatro delle Muse, il Monumento ai Caduti e la statua di Cavour. «Il Comune da un lato è ospedale e dall’altro chiesa - afferma il sindaco Valeria Mancinelli - Da un lato deve tentare di aiutare le fasce più esposte e deboli, le famiglie già seguite dai nostri servizi sociali che devono ricevere un ulteriore supporto per sostenere l’aumento delle bollette, ma noi riusciamo a farlo solo per la fascia più debole, in mancanza di un intervento forte dello Stato centrale. Dall’altro il Comune è vittima dell’aumento delle bollette - sottolinea la Mancinelli - perché questo aumenta molto il costo a carico del bilancio, se pensiamo alle scuole, agli impianti sportivi. Partecipiamo all’iniziativa indetta dall’Anci per sollecitare il governo a un intervento a favore dei bilanci dei comuni e, quindi, delle famiglie, altrimenti si creerebbero problemi seri per garantire scuola, sport, pubblica amministrazione, illuminazione».
«Nel Bilancio di previsione 2022 approvato a dicembre avevano già aumentato di mezzo milione il capitolo del riscaldamento portandolo da 2,819 milioni a 3,389 milioni. Un piccolo ritocco è stato previsto anche per il capitolo dell’energia elettrica, passato da 1,120 milioni dell’assestato 2021 a 1,309 milioni del preventivo 2022 - sottolinea l’assessore al Bilancio, Ida Simonella - Ma temiamo che possa non bastare alla luce dei rincari che potrebbero pesare per un +30% su base annua». I margini di manovra del Comune sono molto ridotti. Se il bilancio nel suo complesso vale 130 milioni, la parte di spesa libera su cui poter intervenire si aggira sui 10 milioni. «Non avremmo alternative visto che la spesa corrente non può essere finanziata con un mutuo dovendo inoltre rispettare tutti gli equilibri di bilancio - ricorda l’assessore Simonella - Alle scuole, nidi, gli uffici, le strutture sociali e gli impianti sportivi dobbiamo garantire il riscaldamento, cos’ come escludiamo di ritoccare le tariffe dei servizi per non gravare sulle famiglie alle prese con una fase difficilissima di ripartenza». E allora dove intervenire? «In caso di necessità si potrebbero drenare risorse tagliando sui servizi, dalla cultura al sociale, dai servizi aggiuntivi del trasporto pubblico locale agli eventi. Così come - aggiunge l’assessore - dovremo potenziare il sistematico monitoraggio dei capitoli di spesa così da adottare frequenti variazioni di bilancio per riallineare i preventivi alle spese effettive». 
Ma l’impatto rischia di diventare una valanga. «Siamo preoccupati anche per quelli che possono essere gli effetti sugli impianti sportivi, dati in concessione, che rischiano di non riuscire più a restare aperti - rileva l’assessore Simonella - Le piscine ad esempio hanno problemi enormi ma anche diversi altri impianti stanno affrontando spese ingenti che vanificano tutte le previsioni dei quadri economico-finanziari elaborati con conti sempre più difficili da far quadrare. Si rischia inoltre di assistere a una spirale inflattiva con rincari sulle più diverse voci che finirebbero anche per pesare sui conti delle aziende partecipate dal Comune».
Al danno c’è poi il rischio di aggiungere la beffa di veder cancellato in pochi mesi i risparmi raggiunti dopo anni di investimenti ad esempio sul fronte dell’illuminazione pubblica.

Negli ultimi cinque anni, in base ai dati pubblicati recentemente dal report “Sostenibilmente” la spesa per l’illuminazione pubblica era passata da 2,1 milioni del 2015 a 1,1 milioni del 2020 (da 12,6 a 7,7 milioni di kwh consumati). Non solo. A pagare dazio ai rincari energetici anche i risparmi ottenuti dall’efficientamento energetico con gli investimenti negli edifici scolastici (28 milioni complessivi) tra cui le scuole De Amicis, Mercantini e Socciarelli. 

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