Affitta un capannone, ma è una truffa: chiede indietro 7mila euro di caparra e viene minacciato di morte

I carabinieri hanno denunciato la coppia di truffatori
I carabinieri hanno denunciato la coppia di truffatori
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Giovedì 28 Gennaio 2021, 05:20

ANCONA - Paga la caparra per ottenere in affitto un capannone agricolo, ma non ne entra mai in possesso. Reclama più volte le chiavi della struttura alla coppia con cui aveva stretto l’accordo, ma per tutta risposta viene minacciato di morte. È la storia di una 26enne di origine pakistana che per ottenere l’utilizzo di un capanno e di un appezzamento di terra nella campagne anconetane si era rivolto all’inizio del mese a un 51enne algerino e a un 59enne anconetano, entrambi con precedenti di polizia. 

 
Tutti e due, al termine dell’attività investigativa condotta dai carabinieri della stazione di via Piave, sono stati denunciati per truffa, appropriazione indebita, minacce e danneggiamenti. Nel quartetto di reati non compare come persona offesa solo il 26enne pakistano, ma anche un suo connazionale. 
Quest’ultimo, titolare del fast food dove l’aspirante affittuario lavorava, si era intromesso nell’affare per cercare di aiutare il 26enne e mediare la situazione truffaldina. In compenso, anche lui sarebbe stato minacciato dalla coppia. In più, avrebbe subito danneggiamenti alle fioriere esterne all’attività commerciale che dirige in zona stazione. Un monito per stare alla larga da affari che non lo riguardavano. 
Era l’inizio di gennaio quando il 26enne ha preso contatti con i denunciati, manifestando loro l’intenzione di avviare una piccola avventura imprenditoriale nel mondo dell’agricoltura.

I due, pur non essendo i proprietari, gli avrebbero proposto l’affitto del capannone. Avrebbero dunque svolto il ruolo di intermediari. Come caparra per ottenere la struttura, la vittima ha sganciato alla coppia 7mila euro in contanti. Ma delle chiavi del capanno neanche l’ombra. Dietro le richieste di spiegazioni da parte del 26enne e la pretese di riavere indietro i soldi, sarebbero iniziate le minacce di morte. Minacce poi rivolte, secondo l’accusa, anche al connazionale del 26enne, entrato in contatto con i truffatori per cercare di risolvere la questione. Alla fine, senza più appigli e con il portafoglio più leggero, la vittima è stata costretta a rivolgersi ai carabinieri. Dopo una breve indagine, i militari hanno denunciato la coppia di millantatori. La somma pretesa in maniera fraudolenta non è stata restituita. 

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