ANCONA - Targhette falsificate per comprare prodotti costosi a un prezzo notevolmente più basso. È questa, stando alle indagini dei carabinieri, la tecnica messa in piedi da un 32enne e un 29enne di origine rom per truffare catene commerciali e accaparrarsi merce scontata anche dell’80%.
Entrambi sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di truffa in concorso dopo le indagini portate avanti dai militari della stazione delle Brecce Bianche. L’iter investigativo è iniziato sul finire della scorsa settimana, quando i carabinieri sono stati allertati dal personale dell’Obi, il colosso di bricolage sito alla Baraccola.
Secondo quanto emerso, i due avevano tentato di comprare un avvitatore del valore di 400 euro, sostituendo la targhetta originale applicata all’utensile con una contraffatta e riportante il nuovo prezzo: 30 euro. La sproporzione, alle casse del negozio, è sembrata essere talmente madornale per un prodotto del genere che il sospetto si è insinuato nei venditori. Di lì, gli accertamenti e la scoperta della contraffazione del cartellino per pagare l’avvitatore a un costo irrisorio e risparmiare oltre 300 euro. Gli approfondimenti investigativi hanno portato i carabinieri a perquisire casa dei due truffatori – il 32enne è incensurato, mentre il più giovane è volto noto alle forze dell’ordine.
Nell’appartamento in uso alla coppia, i militari hanno trovato una ventina di targhette contraffatte e – secondo i sospetti – che fanno riferimento non solo ai prodotti in vendita all’Obi, ma anche al Mediaworld.