Non si trovano i ponteggi, in panne il cantiere per il terminal Verrocchio. «Tutta colpa della bolla»

Il cantiere del Verrocchio è fermo
Il cantiere del Verrocchio è fermo
di Lorenzo Sconocchini
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Martedì 18 Gennaio 2022, 10:40

ANCONA - A questo punto dell’opera, secondo il piano dei lavori, dove un tempo sorgeva la fornace ottocentesca del Verrocchio già dovremmo veder svettare i pilastri alti più di otto metri per issare la piattaforma destinata a fare da parcheggio e copertura della futura autostazione. 


Ma il terminal della Palombella, un progetto di snodo intermodale varato già nel ‘95 dal Comune di Ancona, poi stoppato nel 2006 per una vertenza con l’appaltatore che ancora si trascina nei tribunali e infine rispolverato grazie ai fondi del Piano periferie (4,2 milioni di euro) sembra proprio destinato a una gestazione davvero tribolata. 
Al punto che l’opposizione ora accusa la giunta Mancinelli di aprire i cantieri in pompa magna, sbandierando cartelli “stiamo lavorando per noi”, per poi lasciarli inoperosi. E’ quanto si sostiene in un’interpellanza presentata dalla capogruppo dei Cinque stelle Daniela Diomedi in vista del consiglio comunale di ieri, la cui discussione è slittata alla prossima seduta. 


«Il cantiere appare desolatamente fermo, si chiede di conoscerne il motivo, ovvero quando inizieranno veramente i lavori per la costruzione del parcheggio e dell’autostazione e se, soprattutto, la data annunciata di completamento entro il 2022 sarà rispettata», scrive la Diomedi, chiosando a margine che finora sarebbero stati solo abbattuti i vecchi pilastri dell’incompiuta del 2006.


Ma l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Manarini, pronto già ieri a rispondere in aula con un dettagliato excursus del cantiere ex Verrocchio, assicura che la ditta appaltatrice (il consorzio stabile Rennova dell’Aquila, che s’è aggiudicato i lavori per 2,7 milioni) non se ne sta certo con le mani in mano. Anzi, fa tutto il possibile.
A rallentare i lavori nel cantiere della Palombella, a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria, è invece la mancanza di materiali dovuta alla “bolla” che nel settore dell’edilizia pubblica e privata si è gonfiata a dismisura per effetto del Superbonus 110, gli incentivi pubblici ai cantieri della ristrutturazione. «La ditta era pronta già a dicembre a tirar su i pilastri - spiega l’ingegner Manarini -, ma ha ordinato i ponteggi e le armature a un fornitore di Senigallia e ancora a distanza di un mese non riesce ad averli. Intanto i lavori stanno procedendo sul retro, per realizzare le terre armate della rampa di risalita verso il parcheggio. Ed entro questo mese speriamo di avere le armature». 
Di sicuro però, garantisce l’assessore ai Lavori pubblici, il consorzio Rennova ha garantito che i tempi previsti saranno rispettati, anche con queste difficoltà nel reperire attrezzature e materiali.

Secondo il nuovo cronoprogramma la consegna del terminal con autostazione e parcheggio scambiatore avverrà entro il 16 gennaio 2023, con cinque mesi d’anticipo sui tempi imposti dal Bando periferie, con il protocollo tra Comune e Presidenza del consiglio dei ministri che prevede (a pena di perdita dei finanziamenti) la consegna dell’opera collaudata entro il giugno 2023. 


Nella ricostruzione fatta dagli uffici per rispondere all’interrogazione del M5S, si ricorda che a consumare tempo - oltre ai ritardi dovuti nei mesi autunnali all’indisponibilità dei ponteggi - è stato anche il riaffiorare durante gli scavi fatti in primavera di resti in laterizio dell’antica fornace del Verrocchio. 
I ritrovamenti si sono rilevati poco significativi dal punto di vista storico-culturale, ma la Soprintendenza ha ordinato lo smantellamento controllato tramite esperto archeologo solo a due mesi di distanza dal sopralluogo.

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