ANCONA - Il cantiere per il nuovo Poliambulatorio che procede a singhiozzo (da 6 anni). E l’asta per le case-luxury fantasma prima annunciata e poi sospesa all’improvviso. Non c’è pace all’ex Umberto I dove tutto sembra terribilmente complicato. Da un lato i costi alle stelle dei materiali e i tempi extra-large delle consegne hanno frenato per l’ennesima volta i lavori, tant’è che è stata richiesta un’ulteriore proroga per la fine dell’opera e è forte il timore che si sfori al nuovo anno. Dall’altro, non c’è più traccia dell’asta per la vendita delle lussuose case del residence “Il Cardeto”, inghiottite dal crac della ex Santarelli Costruzioni.
Il progetto
Un doppio colpo che getta ombra sul complesso di largo Cappelli, congelato in un’impasse estenuante.
Subodorando le difficoltà del momento, con una nota del 12 maggio scorso l’Ati appaltatrice aveva già chiesto e ottenuto dalla direzione generale dell’Asur il prolungamento del termine dei lavori al 30 settembre, lamentando che «la crisi pandemica e la situazione bellica in Ucraina, oltre ad aver prodotto un aumento dei prezzi, ha inciso anche sulla disponibilità di numerosi materiali di costruzione per i quali i tempi di consegna si sono notevolmente dilatati». Ora il nuovo slittamento: le ditte hanno chiesto un’altra proroga fino al 30 novembre per portare a termine i lavori avviati nell’aprile 2016. Ma il timore (più che fondato) è che per l’attivazione del nuovo Poliambulatorio bisognerà aspettare il 2023.
Il crac
Lo stallo è totale anche sull’altro versante, quello del residence-fantasma alle spalle del futuro Poliambulatorio, con 300 case luxury mai venute alla luce per il fallimento nel 2019 dell’ascolana Santarelli Costruzioni. Era stata fissata per il 26 maggio scorso l’asta da record per la vendita di 5 ettari di immobili, suddivisi in 10 lotti, dai quali il giudice sperava di ricavare quasi 50 milioni, 22 in meno rispetto alla cifra spesa nel 2007 dall’impresa edile per acquistare dalla Regione i padiglioni dell’ex ospedale. In vendita c’era anche il parcheggio coperto Umberto I, gestito dal Comune. Ma a seguito di un’opposizione, il giudice dell’esecuzione ha sospeso la vendita telematica, rinviando la discussione dell’ennesima causa ad ottobre. E così, i potenziali acquirenti interessati - ammesso che ve ne siano - dovranno pazientare ancora, insieme alla speranza che questo buco nero nel cuore della città prima o poi venga cancellato.