Ancona, imprigionato dal cantiere per 40 giorni. Risarcito il tabaccaio di via della Loggia

Ancona, imprigionato dal cantiere per 40 giorni. Risarcito il tabaccaio di via della Loggia
Ancona, imprigionato dal cantiere per 40 giorni. Risarcito il tabaccaio di via della Loggia
di Stefano Rispoli
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Venerdì 21 Ottobre 2022, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 08:56

ANCONA- Riceverà un quinto di quello che aveva chiesto. «Ma come si dice: meglio di niente...» Per evitare una lunga e costosa causa civile, Maurizio Caimmi, titolare dell’edicola-tabaccheria di via della Loggia ad Ancona, ha accettato l’offerta del Comune: 912 euro a titolo di ristoro per i danni patiti dalla sua attività durante i lavori di riqualificazione della strada.

I disagi

Prima il Covid, poi il cantiere per il restyling da mezzo milione: tutti i commercianti di via della Loggia hanno subito pesanti disagi.

In particolare Caimmi che nell’autunno scorso si è trovato ingabbiato tra le impalcature. «Hanno chiuso la strada e per entrare nel mio negozio i clienti dovevano passare per il porto, attraversare la portella e camminare sulle tavole di legno, dove una donna è scivolata ed è finita all’ospedale», racconta il commerciante. Ad evidenziare al Comune la necessità di «adottare misure di mitigazione e contenimento per consentire il prosieguo dei lavori in sicurezza» era stato proprio il direttore dei lavori, nel settembre scorso, dopo che il coordinatore per la sicurezza aveva riscontrato «numerose criticità sui rischi e sulle interferenze che il cantiere presenta con i frequentatori degli edifici confinanti». Di qui la decisione di chiudere al traffico via della Loggia, tra via della Catena e vicolo degli Aranci, per più di un mese. Gli incassi dell’edicola-tabaccheria sono andati a picco, così Caimmi ha chiesto i danni al Comune. «Ci ho rimesso oltre 4mila euro, ma per evitare le lungaggini del contenzioso ho accettato l’offerta al ribasso assoluto», spiega. Nei mesi scorsi era stata liquidata anche un’altra attività di via della Loggia. Dove i problemi permangono. «Il restyling non ha risolto nulla sul piano della sicurezza - spiega l’edicolante -. Se non si decidono ad attivare i semafori per fare il senso unico alternato o ad istituire la zona a traffico limitato, qui i pedoni saranno sempre a rischio». Il caos traffico ha toccato l’apice con l’arrivo della nave scuola Vespucci: ingorghi a non finire, pedoni costretti a fare lo slalom tra i veicoli. «C’è chi si è messo a litigare con gli automobilisti perché qui nessuno rispetta il limite dei 30 km/h - denuncia Caimmi -. E quando i clienti escono dal mio negozio, li invito sempre a fare attenzione per evitare che vengano investiti».

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