Ancona, camping della baia a rischio
«IIlegittimo il permesso di costruire»

Il campeggio di Portonovo
Il campeggio di Portonovo
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Mercoledì 16 Ottobre 2019, 06:25
ANCONA - Altro che riaprire. Il campeggio “Il Conero” che s’affaccia sulla baia di Portonovo, fatto sequestrare il 3 giugno 2010 dalla Procura per presunti reati ambientali ed abusi edilizi, adesso rischia addirittura la demolizione oppure, meglio che vada, la confisca. Che la struttura sia rasa al suolo lo chiedono con una diffida inviata al Comune e ad altri enti i proprietari delle aree vicine alla struttura, parti civili del processo penale, facendo leva su una recente sentenza della Cassazione che, respingendo il ricorso di alcuni imputati che chiedevano la piena assoluzione nel merito (e non per prescrizione o altre formule) a loro avviso avrebbe scolpito una verità scomoda: l’area attrezzata inaugurata nel 2008, sarebbe stata realizzata con un permesso di costruire rilasciato illegittimamente nel 2006 e con una variante dell’anno successivo altrettanto illegittima. Conclusioni a cui si arriva scorrendo la parte della sentenza che respinge il ricorso presentati da Orlando Natalucci, l’ex presidente della cooperativa che realizzò il camping, finito sotto processo insieme al direttore dei lavori e ai tecnici comunali che diedero il via libera all’opera. Dopo l’assoluzione per prescrizione, Natalucci chiedeva una sentenza che lo dichiarasse innocente nel merito. La Cassazione, bocciando la richiesta, ricorda che agli imputati era stato addebitato, anche nella sentenza d’appello, di essersi avvalsi «di permessi per costruire risultati illegittimi», illegittimità consistita nell’aver ottenuto «l’autorizzazione paesaggistica e i permessi per costruire nonostante l’evidente necessaria assoggettabilità del progetto a Valutazione di impatto ambientale», riguardando un complesso di 84.000 mq, «dei quali 30.000 circa destinati al campeggio», dunque più dei 25.000 mq. richiesti come limite dalla legge per la V.I.A.
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