Calci, sputi e insulti al controllore: branco alle corde, presi 6 ragazzi

Calci, sputi e insulti al controllore: branco alle corde, presi 6 ragazzi
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Mercoledì 30 Ottobre 2019, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 09:37

FALCONARA - A denunciare l’indegno show del branco, che sul treno aveva umiliato un controllore bersagliandolo di insulti e alcol, era stata una mamma. Aveva raccolto il racconto in lacrime della figlia e lo aveva rilanciato su Facebook riversando in rete tutta la sua indignazione utilizzando la gogna social per condannare il profilo violento del popolo della notte. Quei bulli che si divertono a far imboccare al treno per la discoteca il tunnel degli orrori hanno un nome un cognome.

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Se pagheranno per le loro bravate innaffiate da fiumi di drink lo si deve all’accurata attività d’indagine della Polizia Ferroviaria di Ancona che ha permesso di identificare e denunciare sei ragazzi - cinque poco più che ventenni e un minore - tutti residenti nell’anconetano e già gravati da precedenti penali per reati contro la persona e il patrimonio, per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Il 14 settembre, un sabato sera, viaggiavano a bordo del treno regionale Ancona-Rimini, utilizzato da molti giovani diretti nelle varie località della riviera adriatica. Quella notte a Senigallia c’era la chiusura del giardino del Mamamia, discoteca peraltro bloccata in questi giorni dal Questore di Ancona per problemi di sicurezza.

Una decina di giovani, saliti sul convoglio alla stazione di Falconara, ha aggredito il controllore, colpevole solo di aver chiesto loro il biglietto e di averli invitati ad assumere un comportamento più decoroso e rispettoso verso gli altri passeggeri. Il capotreno è stato assalito dal branco con il lancio di birra e spintoni. Calci, sputi e insulti: ha trovato riparo nella vettura di testa per evitare il peggio. Alla scena hanno assistito altri viaggiatori, impauriti e increduli. Le indagini della Polfer hanno consentito in pochi giorni di identificare buona parte del gruppo e di denunciarli, con l’aggravante che uno di loro durante l’aggressione si era coperto il volto.

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