Bus, taxi, ambulanze: che odissea ad Ancona. «Acrobazie per non finire in buca»

Bus, taxi, ambulanze: che odissea ad Ancona. «Acrobazie per non finire in buca»
​Bus, taxi, ambulanze: che odissea ad Ancona. «Acrobazie per non finire in buca»
di Maria Cristina Benedetti
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Venerdì 27 Gennaio 2023, 03:30

ANCONA Ci risiamo. Per Andrea D’Inverno non c’è tregua sulle strade doriche. «Con le piogge di questi giorni si sono riaperte diverse buche, tra l’altro le nostre poche corsie preferenziali sono in stato d’abbandono». Il rappresentante della Rsu di Conerobus, sotto la bandiera della Cgil, traccia il percorso a ostacoli: «Sono in centro, nei pressi della stazione, non possiamo evitarle, ci passiamo spesso con diverse linee. Sempre. E poi i nostri mezzi sono bassi e rischiamo di toccare con le scocche il manto stradale, l’asfalto». Inevitabili le conseguenze e i passaggi obbligati in officina. «Sono tanti i danni ai nostri mezzi: raccordi, sospensioni, impianto pneumatico, sterzo».

Dà l’immagine plastica del disagio: «È di pochi giorni fa l’intervento del nostro carro-soccorso di fronte alla stazione centrale, dove un autobus dopo aver centrato due buche si è spento e non è più ripartito.

A onor del vero, il Comune lì era intervenuto riempiendo quegli avvallamenti, che si erano creati, con del catrame a freddo. Tutto inutile, dopo un paio di giorni le fosse si erano riaperte». Lo ribadisce, D’Inverno: «Il problema per noi è molto sentito, siamo sempre per la strada. Per non parlare, lo ribadisco, delle nostre poche corsie preferenziali, appena tre, che sono in stato di abbandono». Passa al fotogramma successivo: «Sempre in piazza Rosselli, in quella che corre lato alberghi, spesso siamo costretti a discutere con i titolari dei negozi perché quando le buche si riempiono d’acqua anche se viaggiamo a bassa velocità gli schizzi sono inevitabili». Ripassa a memoria le coordinate delle voragini, il rappresentante sindacale: Cristoforo Colombo, Conero, Ascoli Piceno. Alla terza via, scoraggiato, va di sintesi: «È compromessa tutta la città, dal centro alla periferia». Su un punto invita alla riflessione: «In piazza Ugo Bassi ilcorridoio che utilizziamo per andare verso il centro è chiuso da dieci mesi, per il cedimento del manto stradale». Lo ammette: «Il Comune interviene per rifare gli asfalti, forse dovrebbe fare più sul fronte delle manutenzioni». 

Affida l’incipit a una esclamazione, Sonia Borioni: «Che disagio. Un vero disastro». Dal suo taxi, passato di padre in figlia, anche lei che la quotidianità la vive on the road non salva nulla: dal cuore della Dorica, ai quartieri esterni, al porto. «Si sono create delle voragini non indifferenti». Sui lavori in corso reagisce d’impeto: «L’ho scritto anche su facebook: riempiono le buche con il catrame così quando ci passa sopra la macchina con le gomme il breccino che lo compone si sparge per tutta la strada e la buca si riforma». Converte il tutto in avarie, ineludibili. «Si possono spaccare le gomme, a qualche collega si formano delle bolle d’aria sui copertoni». Vietato abbassare la guardia: «Siamo costretti a fare lo slalom. La mia auto è molto bassa e se non le aggiro rischio di toccare con la parte anteriore del paraurti l’asfalto. Sì - ammette - i clienti si lamentano: una volta una signora mi ha indicato il percorso da fare per non finirci dentro, un’altra mi ha detto chiaro che sceglie il taxi perché con tutte queste voragini viaggiare in autobus è un supplizio. Impossibile». 

La professionalità batte il disagio. Per Stefano Bernabei, responsabile dei servizi della Croce Gialla, il viavai sulle ambulanze è consuetudine, soprattutto mestiere. «Le buche ci sono, trasportiamo pazienti quindi noi siamo sempre molto attenti a evitarle». Sfronda, semplifica: «Non ci lamentiamo, come Croce Gialla non abbiamo particolari disagi da segnalare. Soprattutto sappiamo sempre quale tragitto scegliere e in quali condizioni». Dribbla l’ostacolo.

L’incalzare della cronaca rimarca l’urgenza: due automobilisti lunedì scorso, a distanza di poche ore uno dall’altro, sono finiti con l’auto nella medesima buca sulla lunga del Pinocchio. La sorte li ha accomunati anche nelle conseguenze: per entrambi due pneumatici squarciati e in un caso si è spaccato il cerchione. La contabilità dei danni è di poco più di mille euro in tutto. Ironia del destino: per chiedere il risarcimento al Comune si sono rivolti alla stessa avvocata, Arianna Benni. E tre, coincidenze. 

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