I bus privati per potenziare le corse riservate alle scuole

I bus privati per potenziare le corse riservate alle scuole
I bus privati per potenziare le corse riservate alle scuole
di Michele Rocchetti
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Sabato 24 Ottobre 2020, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 09:46

ANCONA  - Potrebbero essere i privati a venire in soccorso del servizio di trasporto pubblico locale, qualora non disponesse di un numero sufficiente di mezzi necessari a venire incontro alle nuove esigenze che si stanno profilando in seguito all’impennata dei casi di Coronavirus. Le associazioni di categoria fanno infatti sapere che al momento in tutte le Marche ci sarebbero 100–150 autobus turistici fermi, che potrebbero essere messi in campo per implementare le linee di trasporto pubblico. L’esigenza nasce dall’ultima ordinanza emessa dalla Regione che abbassa al 60% la capienza dei mezzi pubblici. Meno posti sugli autobus a parità di numero di passeggeri significherebbe, gioco forza, dover aumentare i mezzi a disposizione. 

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Ecco allora la proposta di Confartigianato e Cna, subito raccolta («ci stiamo ragionando»), dal sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, e dal presidente della Regione, Francesco Acquaroli. «Si tratta di una proposta che Cna ha avanzato a livello nazionale e che in alcune regioni come l’Emilia Romagna si è già concretizzata dando ottimi risultati – fa sapere il direttore di Cna Ancona, Massimiliano Santini - A livello provinciale abbiamo 4 o 5 grosse società di trasporto turistico pronte a riconvertire i propri mezzi per metterli a disposizione del trasporto pubblico locale». 

I mezzi sarebbero corriere da una sessantina di posti, che per altro, stando all’ordinanza, potrebbero essere utilizzati per intero, dato che non sono previsti posti in piedi. «L’idea – continua Santini – è quella di creare una rete di trasporti ampia e dotata di tratte armoniche, sulle quali si possano garantire più corse per rispondere all’eventuale esigenza di ingressi scaglionati nelle scuole».

Per Marco Pierpaoli, segretario generale di Confartigianato Ancona Pesaro Urbino «questo è un ottimo modo per far lavorare le imprese e allo stesso tempo garantire il distanziamento sociale. Già da settembre avevamo prospettato tale possibilità e sono lieto che tanto la Regione che il Comune di Ancona l’abbiano presa in considerazione. È già stata avviata una mappatura dei mezzi a disposizione. Dopodiché ragioneremo con gli addetti ai lavori su come strutturare il tutto».

A tal proposito il presidente di Conerobus, Muzio Papaveri, dice: «Stando alle normative, prima le scuole dovranno  rivedere i propri orari, dopodiché le aziende di trasporto pubblico locale avranno 4 giorni per adeguare il servizio. Se riusciremo a farlo con i nostri mezzi lo faremo. Altrimenti andremo a individuare altre soluzioni». Ma non è detto sia necessario. «Avevamo già discreti margini per la saturazione delle corse bis all’80% – rivela Daniele Crognaletti dell’omonima azienda di trasporti che collega Jesi con vari comuni dell’hinterland -. Con la riduzione delle classi dalla terza alla quinta superiore al 50% riteniamo che non ci saranno problemi di carico. Rimaniamo comunque in contatto con scuole e Regione per intervenire nel caso ce ne sia bisogno». «Nei nostri mezzi non raggiungiamo praticamente mai la soglia di riempimento del 60% - rivela Dario Quattrini della Tpl di Osimo – per cui il problema non si pone».

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