ANCONA - «Lei sta a dì che io ho pianto, ma non è vero, non avevo motivo de piagne». «Lei un po’ stava a piagne, però la tratteneva». «Me sa che la devi rimenà. Mezza Ancona sta a dì che le ha prese de brutto, amo». Scambi di messaggi tra amiche, su Instagram. Ciaccolano sull’ultima bravata: una zuffa tra ragazzine scoppiata nel tardo pomeriggio di sabato in piazza Pertini, nei pressi del luna park. Chi le ha date non ha ancora compiuto 16 anni: sui social mostra lo scalpo, una ciocca di capelli strappata dalla testa della rivale, da vera bulla.
Per fortuna con loro c’erano altri ragazzi che, invece di fare da spettatori alla scena da brividi - come spesso, purtroppo, avviene - hanno saggiamente deciso di mettersi in mezzo e separarle. Così non c’è stato bisogno dell’intervento né del 118 né delle forze dell’ordine, anche se la ragazzina aggredita è uscita dal confronto in lacrime e con lividi su tutto il corpo.
Ci scherzano su, la ragazzina manesca e una sua amica. «La devi rimenà», le suggerisce l’altra su Instagram, complimentandosi per l’esito del primo round: «Mezza Ancona dice che le ha prese di brutto». Sì perché per alcuni istanti piazza Pertini è diventata un ring: ceffoni, calci, tirate di capelli tra quindicenni. Non si conosce il motivo del violento confronto: forse c’è di mezzo qualche fidanzatino. Insomma, una zuffa scoppiata per gelosia e subito sedata dai loro amici, presenti alla scena, sotto lo sguardo esterrefatto dei passanti e dei commercianti della zona.
Una vera e propria spedizione punitiva, con tanto di avvertimento via Whatsapp: «Mettiti sotto terra, fa’ che non ti trovo». Dalle minacce ai fatti: l’adolescente, forse sotto effetto dell’alcol, ha assalito la 16enne prendendola per i capelli, per poi continuarla a rifilarle calci e pugni a terra. Quindi è scappata. La studentessa pestata è uscita dall’ospedale con dieci giorni di prognosi. Angelica, la mamma, contattata dal Corriere Adriatico, ha manifestato con forza il suo pensiero: «Per persone così il perdono non esiste: ora deve pagare, spero che la giustizia faccia il suo corso e venga condannata». La denuncia è stata raccolta dalla polizia, le indagini sono in corso.
Le giostre, abituale punto di ritrovo per i giovani, si trasformano a volte in luoghi di sfida. Tra un autoscontro e un tiro al punching ball, capita che l’atmosfera si scaldi, specie se si incrociano bande rivali, com’è successo a fine dicembre in piazza d’Armi dove due gruppi asiatici si sono scontrati: un 16enne filippino è stato preso a mazzate in testa da un bengalese per essere intervenuto in difesa di un’amichetta, infastidita dall’altro. E c’era anche un minorenne tra i partecipanti alla maxi rissa divampata sotto la Galleria Dorica il 15 gennaio: lui ed altri 5 ragazzi (tre dei quali erano stati arrestati dalla polizia poco dopo i fatti e poi rimessi in libertà dal giudice) sono stati colpiti dal Daspo urbano, con divieto di mettere piede in centro per 2 anni.
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