ANCONA - Condannati in via definitiva i tre giovani che, nel febbraio del 2019, avevano aggredito e pestato brutalmente un ragazzo disabile fuori dall’istituto superiore Podesti-Calzecchi-Onesti di Passo Varano. I carabinieri li hanno arrestati e condotti a Montacuto. I fatti risalgono al pomeriggio del 4 febbraio 2019 quando il gruppo aveva messo in atto nei confronti della vittima un vero e proprio raid davanti all’istituto scolastico. Gli avevano spaccato una bottiglia di vodka sulla schiena dopo averlo colpito in testa con un tondino di ferro. Poi, non contenti, per stordirlo avevano utilizzato dello spray al peperoncino e, alla fine, uno di loro gli aveva anche rubato il cellulare.
Le indagini
In seguito alle botte ricevute, il giovane, che presenta difficoltà motorie e a livello di linguaggio, era dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Torrette.
La ricostruzione
Stando a quanto ricostruito dalla procura due anni fa, l’aggressione era scattata in seguito ad un regolamento di conti tra le famiglie degli asiatici e quella della vittima. A febbraio avevano dato luogo ad una specie di spedizione punitiva nei confronti del giovane che quel giorno si trovava davanti all’istituto per andare a prendere un parente. Erano stati i poliziotti delle Volanti ad intervenire arrestando i tre aggressori e un quarto responsabile (a suo tempo minorenne). I poliziotti, in quell’occasione, avevano avviato delle indagini lampo e, dopo aver visionato le telecamere di video sorveglianza, avevano raggiunto la gang in piazza Rosselli, trovando in loro possesso una spranga di ferro di circa 70 centimetri, il prodotto urticante e il telefono cellulare rubato alla vittima. I tre erano stati arrestati dagli agenti e, dopo la convalida degli arresti, il gip aveva decretato la misura degli arresti domiciliari per due componenti del branco (il pakistano 29enne e l’indiano 24enne) mentre l’altro ragazzo aveva l’obbligo di dimora ad Ancona. Il 17 giugno, poi, il gup aveva condannato i più giovani del gruppo a scontare due anni e otto mesi di reclusione mentre al 29enne era stata inflitta una pena di tre anni. Era stato lui, infatti, a rubare il cellulare della vittima dopo il brutale pestaggio.