Le minacce choc dei bulli alla mamma coraggio: «Taglieremo la gola a te e a tuo figlio»

Controlli dei carabinieri a caccia di bulli in piazza Cavour
Controlli dei carabinieri a caccia di bulli in piazza Cavour
di Stefano Rispoli
4 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Dicembre 2021, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 08:58

ANCONA - Il brivido scorre su Instagram, sull’onda della paura suscitata da minacce di morte digitate tra una foto di gruppo e una canzone trap. «Parlano troppo, alla mamma e al figlio rompic... taglieremo la gola». Il post è stato cancellato dall’autore poco tempo dopo, ma è bastato che balzasse da un cellulare all’altro per far risuonare l’allarme e alimentare l’angoscia dei destinatari del messaggio.

Il "tornado" dei vandali travolge il bar, strage di sedie e tavolini: «Una generazione di disperati»

Non ci sono tag, ma il riferimento è implicito: l’intimidazione è rivolta a Patrizia, la mamma-coraggio che vuol portare i City Angels ad Ancona, e al figlio che sabato scorso, al capolinea di piazza Ugo Bassi, è stato aggredito da un gruppetto di bulli.

In due l’hanno preso a calci e pugni, colpendolo alla testa con una cassa acustica portatile, mentre gli altri restavano a guardare. Il 17enne si è difeso come ha potuto, ma è uscito dal pestaggio con il naso fratturato e vari traumi: è stato dimesso dall’ospedale con 30 giorni di prognosi. 


Ora lo studente ha paura ad uscire di casa. «Ogni mattina lo accompagno io a scuola», racconta la mamma. L’altro giorno al pomeriggio è andato a fare un giro sui pattini in piazza Cavour, sulla pista di ghiaccio. «Mio marito l’ha seguito senza farsi vedere perché temiamo che possano aggredirlo di nuovo». Il giovane, senza un motivo plausibile, è ormai finito nel mirino dei bulli. Hanno tentato di picchiarlo una prima volta alla Notte Bianca del 2019, quando fu la mamma a proteggerlo, bloccando in tempo il pugno che uno dei teppisti stava per sferrare. A settembre, invece, due ragazzi di colore l’hanno seguito nei bagni di piazza Roma per rapinarlo: calci allo stomaco, cazzotti. Hanno rubato il portafogli dal suo zainetto e sono scappati. Sabato scorso, il terzo round: piazza Ugo Bassi è diventata un ring, ma le ha prese anche un bullo che, nella colluttazione, è finito contro un cartello stradale. Ha perso del sangue: le tracce ematiche sono state raccolte dai carabinieri, a caccia dei responsabili. Le telecamere, purtroppo, non hanno ripreso la scena: sembra fossero spente. 


Il romanzo da paura ora si arricchisce di un nuovo capitolo. Le minacce di morte scuotono la signora Patrizia. «Ci sto mettendo la faccia per tutte le mamme che non hanno coraggio come me - dice -. Ricevo ritorsioni sin dalla prima denuncia che ho fatto, ma non mi fermo». Il paradosso è che madre e figlio sanno chi sono i picchiatori. Hanno sporto denuncia, conoscono anche i loro profili social. Ma quelli restano liberi di dire, fare e scrivere ciò che vogliono, mentre il 17enne adesso ha paura a mettere la testa fuori di casa e ogni volta è costretto a guardarsi attorno con circospezione. Su Instagram scorrono le immagini dei presunti aggressori, per lo più ragazzini dalla carnagione scura, che mostrano il dito medio, stretti in piumini colorati. Cappuccio in testa, jeans strappati o larghe tute da ginnastica che cadono su sneakers sgargianti, postano foto di gruppo con il passamontagna tirato su fino al naso, come piccoli delinquenti. Il concetto di branco è esaltato da messaggi di fratellanza, colonne sonore trap, video in cui ballano, fumano e bevono a petto nudo.

Sullo sfondo, i luoghi più bersagliati dai bulli: piazza Cavour, via Scosciacavalli, la Galleria Dorica. Selfie collettivi rafforzano i gemellaggi: il gruppo “Archi” con quello di “Castello” o quello del Q2. Si sentono una «family», come dicono loro. «Facciamo fuoco: 127 ricercati, che onore», sghignazzano nei vari commenti, facendosi beffe di chi indaga su di loro. Non hanno paura di niente, altrimenti non sarebbero arrivati a minacciare la mamma coraggio che, insieme a un’altra decina di donne, ha organizzato una chat per raccogliere adesioni e lanciare il progetto dei City Angels, volontari a difesa dei più deboli, che ha trovato il sostegno del sindaco Valeria Mancinelli. A gennaio arriverà da Milano il fondatore dell’associazione. Poi si parte. Chi si vuole candidare ad “angelo” di Ancona può scrivere a: info@cityangels.it. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA