Si schianta contro un furgone fermo
sulla Variante: grave uomo di 37 anni

Si schianta contro un furgone fermo sulla Variante: grave uomo di 37 anni
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Sabato 21 Ottobre 2017, 04:35
ANCONA - Avrebbe accostato non per un’avaria al motore, ma perché doveva far pipì. Un bisogno impellente sarebbe alla base della spaventosa carambola avvenuta giovedì sera sulla Statale 16 all’altezza della Caffetteria. Lo stanno appurando gli ispettori della polizia stradale di Ancona, intervenuti sul posto attorno alle 23. Quando i soccorritori del 118 sono arrivati, c’era un 60enne originario del Camerun, sotto choc e ferito lievemente, sul furgone parcheggiato sul ciglio della strada, lungo la corsia di destra, a un centinaio di metri dall’area di servizio in direzione Ancona. Ma non era lui alla guida, bensì un altro camerunense di 43 anni che inizialmente sembrava essersi dato alla fuga, ma poi è stato rintracciato a poca distanza. Ha detto che si era fermato per un guasto, ma gli inquirenti sospettano che fosse ben più banale il motivo della sosta spericolata: doveva far pipì. Bisognerà appurare anche se il furgone Toyota avesse almeno le 4 frecce accese, ma a sentire i testimoni, no.

Era praticamente invisibile, nel buio della notte e nella nebbia, per Simone Coloccini, 37enne anconetano, titolare di uno studio dentistico a Filottrano, che si è accorto solo all’ultimo della presenza dell’ostacolo. Ha provato a evitarlo con una brusca sterzata, senza riuscirci: l’ha tamponato e con la sua Peugeot 2008 è finito nell’altra corsia, proprio mentre piombava un autotreno della ditta Bartolini condotto da un 43enne napoletano che è riuscito ad inchiodare. Il 37enne è rimasto incastrato nel suo Suv: l’hanno liberato i vigili del fuoco, soccorso dal 118 e dalla Croce Gialla di Falconara. Ora versa in gravi condizioni a Torrette, ma è fuori pericolo per fortuna. «Quando è piombato nella mia corsia in testacoda, ero quasi fermo perché ho visto l’incidente in lontananza, ma non ho potuto evitarlo - dice Gennaro, l’autotrasportatore illeso -. All’inizio ho temuto che quel ragazzo fosse morto, non rispondeva. Poi ho capito che era cosciente, gli airbag l’hanno salvato. Quel furgone, invece, era fermo: sono sicuro che non aveva le luci accese». 
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