Ancona, alba chiara con le luci accese prima: caro bolletta e sicurezza, il Comune fa dietrofront

Ancona, alba chiara con le luci accese prima: caro bolletta e sicurezza, il Comune fa dietrofront. Ancona al buio, luci accese (per sbaglio) al Dorico
Ancona, alba chiara con le luci accese prima: caro bolletta e sicurezza, il Comune fa dietrofront. Ancona al buio, luci accese (per sbaglio) al Dorico
di Andrea Maccarone
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Sabato 8 Ottobre 2022, 03:20

ANCONA Dietrofront del Comune sullo spegnimento dei lampioni 80 minuti prima dell’alba. La misura presa durante l’estate per risparmiare sulla bolletta pubblica dell’energia elettrica viene rivista e si torna alla normalità: lampioni spenti soltanto 20 minuti prima dell’alba. Una battaglia vinta dal Corriere Adriatico, che si è fatto portavoce della preoccupazione e delle proteste di centinaia di anconetani costretti a girare nelle tenebre con le torce accese per andare al lavoro o anche solo per portare a spasso il cane. 


L’annuncio 


A confermare il dietrofront, la sindaca. «Stiamo definendo di rivedere questa misura e di riportare l’accensione a come era prima - spiega Valeria Mancinelli -. Risparmieremo così solo pochi minuti e non si avranno disagi». Nelle scorse settimane, infatti, si è sollevato il coro dei tanti commercianti e cittadini costretti a muoversi in una città avvolta dalle tenebre. Il problema evidenziato da tutti riguarda la sicurezza stradale. Infatti già alle 6 del mattino sono molti gli anconetani che si recano sul posto di lavoro utilizzando anche mezzi alternativi, come biciclette e monopattini. Specie gli operai della Fincantieri. Per non parlare, poi, dei gestori di attività al pubblico che ogni mattina devono chiudersi all’interno del locale fino all’accensione dell’illuminazione stradale per paura di aggressioni nei quartieri più problematici. Una situazione di disagio riconosciuta dalla Mancinelli: «Anche dal confronto con gli altri Comuni marchigiani la bolletta dell’energia elettrica e del gas è sostanzialmente raddoppiata - afferma la sindaca -. Ognuno sta cercando di prendere provvedimenti, si tratta di operazioni che comunque non sono indolori, in attesa di soldi da parte dello Stato e di una elasticità nel gestire il bilancio». 
Confermata, tuttavia, la nostra indiscrezione sulle altre misure prese per risparmiare sulla bolletta collettiva. «Abbiamo abbassato l’intensità dell’illuminazione pubblica dove la tecnologia lo consente - dice la Mancinelli -: asse nord-sud, Waterfront, pezzi di città dove è stato possibile farlo».

La sostituzione dell’illuminazione lungo il Waterfront è stata fatta proprio in vista dei rincari. Un processo virtuoso che parte dal 2014 quando alcune parti della città erano già state sottoposte al passaggio di illuminazione al led. Poi il provvedimento di spegnimento un’ora e 20 prima dell’alba come ultima chance per ridurre il consumo. 


La scelta 


Una scelta impopolare. «Abbiamo adottato questa misura sapendo che avrebbe creato qualche disagio - afferma la sindaca -, ma eravamo nella stagione estiva, l’alba arrivava presto, creava disagio ma ad un numero relativamente limitato di persone». Ma con l’arrivo dell’autunno l’oscurità continuava ad avvolgere la città ben oltre le 6 del mattino. Quindi la decisione di mettere mano al provvedimento e fare marcia indietro. «L’alba arriva più tardi e lo spegnimento coinvolge sempre più persone» ammette la Mancinelli. Dunque, la scelta di rimettere tutto come era prima. Il Comune avrà una bolletta più costosa, d’accordo, ma almeno d’ora in avanti gli anconetani non dovranno attraversare le strade illuminandosi con la torcia dei cellulari per la paura di essere investiti. 
Andrea Maccarone

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