Fondi regionali per le strade? «No grazie». Ancona si chiama fuori: «Abbiamo già pronti 8 milioni»

Buche in corso Mazzini
Buche in corso Mazzini
di Stefano Rispoli
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Giovedì 4 Novembre 2021, 09:47

ANCONA - Fondi per le buche? No, grazie. Il Comune di Ancona ha deciso di rinunciare ai finanziamenti regionali per piallare le strade e andare avanti in autonomia, con le proprie risorse. Una leggerezza? Una dimenticanza? «No, i nostri progetti hanno un taglio più alto e richiedono importi superiori rispetto a quelli che ci sarebbero arrivati dalla Regione - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Manarini -. Abbiamo voluto dare campo libero ad altri comuni, pensando che quei soldi sarebbero stati più utili a loro che a noi». 

 
Insomma, anche se di questi tempi non si dovrebbe buttare via niente, per un afflato di generosità l’Amministrazione dorica ha deciso di non intercettare risorse preziose che, pure, sarebbero servite per tappare voragini e magari sistemare decine di marciapiedi disastrati. In virtù di questa scelta, i 2,3 milioni stanziati dalla Regione andranno a finanziare 29 progetti presentati da altri sindaci, 24 dei quali nella provincia di Ancona: il primato spetta a Falconara, con 180mila euro da destinare alla pavimentazione di varie strade e all’aeroporto per la realizzazione del cicloparcheggio e l’installazione di colonnine per la ricarica. 


Ma davvero il capoluogo di regione non aveva bisogno di questa pioggia di fondi? «Non abbiamo partecipato perché gli importi erogati sono minimali rispetto alla nostra programmazione - argomenta l’assessore Manarini - e abbiamo ritenuto opportuno lasciare le risorse ad altri comuni, in modo tale che ne beneficerà tutto il territorio. Noi abbiamo già definito diversi interventi, tutti finanziati: tre appalti da 900mila euro ciascuno, più un lotto da 600mila euro per un gruppo di vie tra cui corso Mazzini. Una volta approvato il bilancio, nel prossimo piano delle opere pubbliche inseriremo ulteriori 4 milioni e mezzo per la manutenzione di altre strade che selezioneremo, in modo oggettivo, secondo i criteri della vetustà dei manti e del volume di traffico».

Fanno quasi 8 milioni. Conti alla mano, considerando gli investimenti già compiuti e quelli da programmare per il 2022, schizzerà a circa 30 milioni di euro la maxi spesa per gli asfalti sostenuta dalla giunta Mancinelli nell’arco di 6 anni.

Niente a che vedere con le “briciole” distribuite dalla Regione che, però, avrebbero fatto comodo, a giudicare dalla condizione pietosa in cui versano certe strade e molti marciapiedi della città, anche in pieno centro. Ma intanto, 3,3 milioni sono stati stanziati per il maquillage di asfalti-groviera, spalmati in 4 lotti (tre da 900mila euro e uno da 600mila) in corso d’aggiudicazione o già partiti, come quello che include via Maggini, dove ieri sono iniziati i lavori nel tratto tra Villa Igea e via Monte San Vicino (per evitare disagi, si consiglia il percorso alternativo di via della Montagnola).

Il terzo lotto da 900mila euro comprende anche le vie Ricostruzione, Montale, Di Vittorio, tratti di Strada Vecchia di Pietralacroce, delle frazioni di Gallignano e Montesicuro (dal cimitero all’Aspio) e della strada di collegamento tra l’Aspio e Candia. In sala trucco anche diverse strade del centro, dal rione Adriatico (vie De Bosis, Friuli, Montesanto e un tratto di via Piave) a Torrette (via Lambro), passando per via Tavernelle (vie Petrarca, Ungaretti, Verga e Volta), fino a segmenti di via Veneto e via Zuccari, via Pesaro e via Maestri del Lavoro che rientrano tutte nel primo lotto da 900mila euro.

La martoriata via Isonzo è stata inserita nel secondo lotto (anche questo da 900mila euro) insieme a tratti di via Primo Maggio e della Strada Vecchia del Pinocchio, già sistemata per metà anni fa. Nuovi asfalti in vista anche per due strade horror del centro (la parte alta di corso Mazzini e via Calatafimi) che, insieme a via del Castellano, costituiscono il quarto lotto da 600mila euro. Tutta da definire, invece, la griglia delle strade che verranno sottoposte al lifting grazie alla nuova pioggia di finanziamenti (4,5 milioni) prevista nel prossimo piano triennale delle opere pubbliche. 

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