«Petit Terrible ti vedo bruciare ma vivrai con me». Claudia, campionessa di vela, in lacrime davanti alla barca in cenere

«Petit Terrible ti vedo bruciare ma vivrai con me». Claudia, campionessa di vela, in lacrime davanti alla barca in cenere
di Stefano Rispoli
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Giovedì 17 Settembre 2020, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 11:09

ANCONA - Era la sua vita. Su quella barca, oggi ridotta a un cumulo di cenere, è cresciuta come donna e come velista, ha conosciuto trionfi e solcato i mari di mezzo mondo. Ha l’inferno negli occhi e nel cuore, Claudia Rossi. Non è rimasto più niente del plurivittorioso J/70 con cui la 27enne campionessa anconetana, figlia dell’armatore Alberto Rossi, ha gareggiato sin da ragazzina nelle competizioni del circuito One Design e ha conquistato tre titoli europei.


 
Il maxi rogo del porto non ha risparmiato la sua Petite Terrible targata Adria Ferries, una barca che ha fatto la storia. «Era una delle cose più importanti della mia vita: la 853» racconta Claudia in uno straziante post su Facebook. «Due in punto, suona il telefono. “È esploso tutto, non c’è più niente”. Queste parole rimbombano dentro di me continuamente. Mi alzo, salto in macchina e mi fermo a guardare. Capannoni in fiamme, vigili del fuoco ovunque e tra le ceneri un pezzo di cuore» scrive la giovane armatrice, rimasta immobile, in lacrime, davanti alla furia del rogo che ha divorato anche il suo gioiello. «Una barca piombata nella mia vita con un effetto sorpresa da record. Un barca dal valore inestimabile. Con lei è iniziata la storia dei gialli, per molti conosciuti come i Petite. Mi ha fatto nascere la passione per questo sport che ora occupa gran parte della mia vita - confessa -. Mi ha fatto togliere una marea di soddisfazioni, portandoci per tre volte sul tetto d’Europa. E cosa ancora più importante, mi ha fatto scoprire il vero valore di una squadra. Ora è un mucchio gigante di cenere ed è impossibile trattenere le lacrime di fronte a questo scenario. La sto guardando bruciare, ma con lei non se ne andranno mai i bellissimi ricordi di questi anni». Poi, un messaggio di speranza perché i veri campioni sanno rinascere anche dalla cenere. «Di fronte a questo strazio, una vocina è riuscita a darmi conforto dicendomi: “Ricordati che Petite sei tu”. E con questa frase ora posso andare a dormire con la speranza che un giorno i gialli torneranno». 

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